Giano,
lultima scultura del Maestro Antonio Pepe, lartista nato a Pagani, in Provincia di Salerno, e che ormai da molti anni vive ed opera a Reggio Calabria, dove ha insegnato, eseguendo le sue opere di scultura con la particolare tecnica della plasmatura dellacciaio mediante riporti di saldatura, sarà al centro di un incontro promosso dallAssociazione Culturale Anassilaos che si terrà martedì 13 gennaio 2009 alle ore 18:00 presso la Sala parrocchiale di San Giorgio al Corso (ingresso Lungomare) con lintervento del Prof. Antonino Monorchio e del Dr. Arturo Occhiuto.
Nel corso della manifestazione verrà proiettato un video che ricostruisce le fasi di realizzazione dellopera che ha come oggetto lantica divinità della religione romana, il Giano custode della pace e della guerra. Giano presiede infatti a tutti gli inizi, i passaggi e le soglie: presiede a quelli materiali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelle sovrastati da un arco; e presiede quelli immateriali come l'inizio di una nuova impresa, l'inizio della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi. Egli è colui che plasma e governa ogni cosa. Giano è stato rappresentato come un dio bicefalo e lo stesso Pepe si è attenuto a questa tradizione sia perché rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento sia perché, secondo una antica leggenda latina, egli ebbe dal dio Saturno il dono di vedere sia il passato che il futuro. Date tali premesse si comprende come lopera del maestro Pepe si presti alle interpretazioni più ardite sia per la scelta da parte dellartista di una tale rappresentazione sia per le implicazioni, sul piano anche filosofico e psicologico, della bifrontalità del dio.