2000 ragazzi dai 5 ai 16 anni: strepitoso successo per i campionati giovanili CSI !
Nel mese di Marzo 2011, al via i campionati giovanili di calcio organizzati dal Csi di Reggio Calabria. Numeri alla mano, la nuova stagione ha affermato il grande entusiasmo che cè attorno al Comitato reggino; infatti, sono ben 116 le squadre iscritte ai nove campionati proposti: in questi giorni partiranno il campionato Provinciale Esordienti calcio a 9, il Campionato Nazionale Allievi calcio a 5 Maschile e Femminile, il Campionato Polisportivo Under 14 calcio a 5 e calcio a 11.
Per il dodicesimo anno il Memorial Mimmo Mannino - Trofeo Piccoli Amici sarà il fiore allocchiello dellintero calendario della primavera reggina. La manifestazione, di cui il CSI di Reggio Calabria ne è promotore, rappresenta lappuntamento più importante e prestigioso nel panorama calcistico giovanile Calabrese.
Il CSI propone per i giovani atleti dei tornei di rilievo come, il Campionato Nazionale di calcio a 6 Gazzetta Cup 2011, in collaborazione con la Gazzetta dello Sport, che vede coinvolte 36 società sportive nelle categorie Pulcini ed Esordienti.
Il 21-22 Maggio 2011 ritorna lappuntamento con la Danone Nations Cup 2011. Il torneo Internazionale di calcio a 9 più seguito al Mondo, con tre Regioni e quasi quaranta società coinvolte si svolgerà presso il centro sportivo S. Agata.
Inoltre, il CSI, nellambito del progetto Nazionale Ragazzi in Sport, propone il Trofeo Polisportivo Piccoli Angeli, percorso ludico per bambini dai 5 ai 7 anni. Lobiettivo del progetto, coordinato dal Prof. Giuseppe DAgostino, è quello della promozione di una attività sportiva ed educativa aperta ai valori più belli e significativi dello sport. La manifestazione polisportiva intende trasmettere ai bambini, oltre agli aspetti tecnici e motori, i valori della partecipazione, della solidarietà e della sana competizione.
Il Centro Sportivo Italiano, che negli ultimi anni ha incentrato tutta la sua filosofia ed i suoi programmi sul compito educativo, sostenendo che lo sport giovanile serve ad educare oppure perde la quasi totalità del suo significato, pur nella consapevolezza che, la difficoltà di educare è così accresciuta dalle odierne condizioni culturali e sociali da rendere sempre più complesso e arduo per gli operatori e le strutture associative tener fede allimpegno formativo. Sarebbe molto più semplice limitarsi ad allenare i corpi dei ragazzi, come fanno in tanti, dimenticando ciò che avviene nella loro anima. Lo si chiami «sport per tutti», sport sociale o sport di cittadinanza, qualcosa sta per cambiare a Reggio Calabria per quellattività sportiva che non mira a fabbricare tempi e misure, ma pensa primariamente ad educare i giovani, far stare bene la gente e costruire una società migliore.