Sabato 21 novembre 2009 - Palazzo San Giorgio, Salone dei Lampadari - Ore 11:00
Conferenza di presentazione "Roma e Reggio Calabria insieme per l'Arte"
Saranno presenti
GIUSEPPE SCOPELLITI
Sindaco di Reggio Calabria
GIANNI ALEMANNO
Sindaco della Città di Roma
ANTONELLA FRENO
Assessore ai Beni Culturali e Grandi Eventi del Comune di Reggio Calabria
DOMENICO NACCARI
Consigliere Comunale della Città di Roma
Seguirà, presso la Pinacoteca Civica, la
Cerimonia di Inaugurazione dellesposizione tematica I FILOSOFI GRECI"
Interverranno
CLAUDIO PARISI PRESICCE
Direttore dei Musei Capitolini
GIOVANNA BRIGANDI'
Direttore Pinacoteca Civica di Reggio Calabria
MICAELA PERRONE
Archeologo numismatico
Invito
Opere Musei Capitolini
Il patto di gemellaggio culturale tra Roma e Reggio Calabria ravviva oggi lantica amicizia per favorire la nascita di nuove realtà culturali e turistiche. Nellambito del gemellaggio sono stati promossi scambi culturali che, valorizzando il ricco patrimonio storico e artistico delle due città, intendono favorire la conoscenza e la collaborazione reciproca.
La prima iniziativa promossa vede la partecipazione di due tra le più importanti istituzioni cittadine, i Musei Capitolini di Roma e la Pinacoteca Civica di Reggio Calabria, e la scelta delle opere in prestito è stata concepita secondo un criterio che tiene conto del loro particolare significato simbolico. Attraverso questo importante scambio di opere darte viene confermato il legame privilegiato che fin da tempi molto lontani unisce Roma e Reggio Calabria, con la consapevolezza reciproca del valore storico e culturale delle due città da trasmettere alle nuove generazioni.
Alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria sono concessi in prestito dalle collezioni Capitoline un dipinto, Diogene e Platone, opera di Mattia Preti, insieme a due busti, Omero e Pitagora, provenienti dalla Sala dei Filosofi in Palazzo Nuovo.
Il prestito dei due busti rende omaggio alle origini greche della città di Reggio Calabria con lesposizione delleffigie, tramandataci dallantichità, di due grandi protagonisti della cultura greca che raggiunse nelle colonie della Magna Grecia notevoli vette culturali, sia nellambito della poesia che della filosofia. Luniversale fama di Omero, portò nel corso dei secoli, ad una ininterrotta produzione di ritratti in marmo e in bronzo; le raffigurazioni giunte fino a noi propongono laspetto di un vegliardo, dalla barba e dai capelli fluenti e dagli occhi spenti, la cui cecità vuole significare la sensibilità e la profonda conoscenza di Omero dellanimo umano, testimoniata mirabilmente nei poemi epici da lui scritti. I temi dellepos e del mito narrati da Omero vennero ripresi e cantati nelle liriche del poeta Stesicoro (vissuto nel VII VI sec. a.C.), che la tradizione definisce di Imera, anche se altri ritengono nativo di Locri o di Metauro.
Con la scelta del busto di Pitagora, una delle rare rappresentazioni del filosofo pervenutaci, si rende omaggio a questa grande figura di matematico, politico e filosofo, che proprio in Calabria aveva fondato la scuola che da lui prende nome. Le colonie di Crotone, Sibari e Reggio Calabria furono le sedi più importanti della scuola pitagorica i cui insegnamenti sopravvissero ai tumultuosi eventi dai quali fu in parte travolta. Nel busto marmoreo dei Musei Capitolini, con il suo particolare copricapo, lignoto autore volle probabilmente rappresentare anche un omaggio alla cultura orientale, che influenzò tanto la dottrina di Pitagora.
Insieme agli antichi busti viene concesso in prestito un dipinto del più importante pittore nato in Calabria, Mattia Preti (Taverna 1613- Malta 1699), attualmente conservato nella Pinacoteca Capitolina. Lopera, Diogene e Platone sarà esposta nella Pinacoteca Civica accanto ad un altro quadro dello stesso autore presente nelle collezioni del museo, Il ritorno del figliol prodigo, favorendo così il confronto tra le due tele.
Il quadro Diogene e Platone proviene dalla collezione Sacchetti e insieme a numerosi altri dipinti di questa importante raccolta è stato ceduto al Campidoglio nel 1748, costituendo così il nucleo iniziale della Pinacoteca Capitolina. Lopera ha un pendant con Eraclito e Democrito, da cui è stato separato negli anni trenta dellOttocento con il trasferimento della seconda tela nella Pinacoteca Vaticana.
La scelta delle coppie di filosofi appartiene alla tradizione erudita della pittura italiana del Seicento, in particolare in ambito meridionale, allinterno del vivace dibattito culturale che vede talvolta estenuanti contrapposizioni tra diverse scuole di pensiero. La raffigurazione congiunta di filosofi dal differente pensiero tendeva sia a stemperare il clima della ricerca filosofica sia a dimostrare la necessità della contemporanea presenza di varie visioni del mondo. Mattia Preti, con la classica eleganza del suo stile raffinato, concentra lattenzione sulle figure dei filosofi (da notare come la frase Causa causarum miserere mei O Causa delle cause (Dio) abbi pietà di me fosse allepoca ritenuta lultima frase pronunciata da Platone, mentre la tradizione più recente la riferisce a Cicerone).