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Pinacoteca Civica - "Amore, arte e bellezza nel mito che si rinnova"

Esposizione della scultura marmorea di Eros romano - dal 14 febbraio al 14 marzo 2009

 
Pinacoteca Civica - "Amore, arte e bellezza nel mito che si rinnova"

Esposizione della scultura marmorea di Eros romano rinvenuta nelle adiacenze della villa Comunale nel 1907.
L'opera appartiene alla Collezione Civica custodita dal Museo Nazionale della Magna Grecia.
Sarà esposta nelle eleganti sale della Pinacoteca Civica sino al 14 marzo 2009.


Eros


Raffigura un amorino alato dormiente con attributi erculei. Il dio, nudo, è addormentato seduto su un masso, coperto dalla pelle di leone, e posa con il piede sinistro sulla faretra. Il capo posa sulle mani congiunte sul ginocchio sinistro. In mezzo alle gambe, sul masso, sale una lucertola (simbolo del mondo infero). Di lato al masso, sul fianco destro, l’arco, posato al suolo, su quello sinistro, una fiaccola accesa, a far intendere che la scena è notturna.

Eros nella mitologia

Il suo nome compare nei racconti sull’origine dell’universo come figlio di Chaos e di Nyx, a definire la forza di attrazione fra gli elementi, che arrivano così a unirsi e a produrre le diverse forme di vita. Lo si venerava in particolare a Tespie, in Beozia, sotto forma di simulacro fallico. Il mito classico lo propone invece come figlio di Afrodite, generato con Zeus, con Ares o con Ermes, oppure da quest’ultimo con Artemide. Una leggenda di origine poetica, infine, parla di lui come figlio di  Iride e del Vento dell’Ovest. Responsabile delle storie d’amore più clamorose di tutta l’antichità, come quella per cui Medea fu perdutamente presa da Giasone, veniva rappresentato come un bellissimo fanciullo alato, armato di arco e di frecce, che rendevano irresistibile l’impulso amoroso per chiunque ne fosse colpito. Un tardo racconto che ebbe molto successo, ne fa lo sposo che la bellissima Psiche non avrebbe mai dovuto vedere in volto.

Misure
Marmo
H. cm. 57 e prof. max. cm. 26,5.
Inv. C. 364
II sec. d.C.

Locandina

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