Il Monastero della Visitazione sarà al centro di un incontro promosso dalla Parrocchia di San Giorgio al Corso e dallAssociazione Culturale Anassilaos che si terrà giovedì 24 gennaio (festa di San Francesco di Sales) alle ore 19.15 presso la stessa Chiesa di San Giorgio con la relazione del Dr. Francesco Arillotta, storico e componente della deputazione di Storia Patria per la Calabria e la proiezione, curata da Giacomo Marcianò, Responsabile dellAnassilaos, di una serie di immagini del nuovo convento.
Il Monastero delle Visitandine, dette anche Salesiane da San Francesco Sales, sorse nel 1753 per iniziativa di tre sorelle reggine, Mariangela, Margherita Maria e Maria Rosa Musitano, che offrirono la propria casa, situata presso la Parrocchia di San Giuseppe. A ispirare e sostenere fortemente tale iniziativa fu Mons. Stefano Morabito, canonico del Duomo, poi Vescovo di Bova, che ottenne lassenso reale il 7 luglio del 1753. Nello stesso anno (1 dicembre) lArcivescovo Mons. Damiano Polou ne dava la sanzione canonica. I locali furono benedetti un anno dopo (11 novembre 1754) dallo stesso Morabito e pochi giorni dopo 9 religiose e 3 converse vi prendevano il velo. Prima superiora fu Suor Maria Angela Musitano. La comunità fu avviata alla regola di San Francesco di Sales da Suor Teresa Peroux venuta da Palermo. Dopo il terribile sisma del 5/6 febbraio del 1783 il Monastero venne reintegrato da Re Ferdinando IV nel 1790 e fu lunico monastero ad evitare la soppressione degli ordini sacri voluta da Gioacchino Murat nel 1809 (appena un anno dopo la sua investitura a Re di Napoli) anche perché lOrdine era sotto la protezione della regina. Il Re comunque ne ritoccò gli statuti acciocché non sieno in minima parte in opposizione alle leggi del nostro Regno. Nel 1840 il Monastero reggino ebbe laggregazione allOrdine della Visitazione di Santa Maria che da Napoli inviò, nel 1843, Suor Maria Angela Barra. Nel 1866 il Monastero subì le leggi eversive del nuovo regno dItalia. Grazie, comunque allaccordo stipulato con il sindaco del tempo Domenico Genovese Zerbi, fu consentito alle suore di mantenere ancora per 15 anni il convento in attesa di costruire una nuova casa. Qualche anno dopo, infatti, grazie allazione di Suor Maria Filomena Majetti e del cappellano Domenico Giuseppe Bosurgi venne acquistato un terreno sulla collina del Salvatore in via Reggio Campi e qui venne costruito, su progetto delling. Francesco Paviglianiti, il nuovo monastero. Nel 1885 le suore vi si trasferirono lasciando il locale sul Corso Garibaldi (Convento e Chiesa) che crollarono il 28 dicembre del 1908. Fu lArcivescovo Portanova, a Reggio da appena un anno (1888), a benedire la prima pietra dellerigenda chiesa del Sacro Cuore, annessa al Monastero, completata nel 1902, grazie allimpegno della Superiora Suor Giuseppina Chantal Bosurgi, e inaugurata nel 1903. Il terremoto del 28 dicembre danneggiò gravemente il Convento e sconvolse la vita delle suore, molte delle quali furono trasferite in altri conventi. Dopo quasi due anni di difficoltà, nel novembre del 1910, esso potè finalmente essere riaperto. La successiva storia del Monastero ha seguito ovviamente le vicende della città e del Paese (la Prima Guerra Mondiale, il fascismo, i bombardamenti della primavera-estate del 1943) ma il centro religioso ha continuato ad essere un punto di riferimento per la città fino alle ultimissime vicende che hanno registrato il trasferimento delle suore sulla collina di Ortì. Dallalto della collina, punto visibile per tutti i reggini e i naviganti che attraversano lo Stretto, esse continuano a pregare per la Città e per il Mondo.