Il 150° anniversario della pubblicazione di "Les fleurs du mal" di Charles Baudelaire, il più grande e innovativo poeta francese dell'Ottocento, il maestro riconosciuto del Simbolismo, prototipo del "poeta maledetto" sarà ricordato martedì 25 settembre dall'Associazione Culturale Anassilaos nel corso di un incontro che si terrà presso il Chiostro di San Giorgio al Corso alle ore 21:00 nell'ambito degli "INVITI ALLA LETTURA/NARRATIVA, POESIA E TEATRO" che saranno promossi nell'autunno-inverno 2007/2008.
Nato a Parigi nel 1821 dall'unione del sessantenne Joseph-François Baudelaire e la ventisettenne Caroline Archimbaut-Dufays, Baudelarire ebbe una adolescenza e una giovinezza difficili soprattutto allorquando, morto il padre, la madre Caroline sposò un tenente colonnello che, a causa della sua rigidità, fu sempre odiato dal giovane poeta. Il patrigno infatti, per evitargli la frequentazione di amici malfamati, lo mandò in India sulla nave Paquebot des Mers du Sud. Una esperienza che generò in Charles la passione per l'esotismo che si rifletterà in seguito nella sua opera di maggior successo: I fiori del male. Dieci mesi dopo la sua partenza per l'India Baudelaire fa rientro a Parigi e, grazie al patrimonio paterno, comincia a condurre una vita dispendiosa che intaccò il patrimonio paterno al punto che la madre interdì il giovane ed affidò il suo patrimonio ad un notaio. In questo periodo si avvicina a Gautier e si innamora di Jeanne Duval con la quale avvia una appassionata storia d'amore che diverrà per il poeta fonte di notevoli spunti letterari.Fu l'anno successivo che Baudelaire tentò per la prima volta il suicidio. Nel 1846 pubblica "A una signora creola", sua prima opera poetica, e, comincia a collaborare con riviste e giornali. Nel 1848, prende parte ai moti rivoluzionari parigini e conosce l'opera di Edgar Allan Poe, al quale dedicherà articoli e traduzioni. Nel 1857 l'editore Poulet-Malassis pubblica in 500 copie la raccolta di cento poesie intitolata I fiori del male (Les fleurs du mal) che verrà sequestrata qualche mese dopo. Baudelaire e l'editore finiscono sotto processo con l'accusa di pubblicazione oscena e oltraggiosa. L'esito del processo porterà alla censura di sei poesie Nel 1860 viene colto da una prima crisi cerebrale.Nel 1861 tenta per la seconda volta il suicidio.Nel 1864 dopo essere stato rifiutato all'Acadèmie française si reca a Bruxelles con la speranza di poter ricavare un po' di denaro per mezzo di alcune conferenze. La monotonia e la noia di questo periodo rivivono nei pessimistici pensieri di "Il mio cuore messo a nudo" e nella ferocia delle "Amenità belgiche", opere a cui lavora con crescente disperazione e che rimarranno abbozzate.Nel 1866 a causa di un attacco di emiplegia e di afasia rimane paralizzato nel lato destro del corpo. Ormai malato muore nel 1867, dopo una straziante agonia a soli 46 anni. Viene sepolto a Parigi nel cimitero di Montparnasse. Soltanto nel 1949 la Corte di Cassazione francese decide di riabilitarne l' opera e la memoria.
A presentare l'opera di Baudelaire la Prof.ssa Francesca NERI, docente di lingua e letteratura italiana e latina presso il Liceo "Vinci" e il prof. Giuseppe PAPASERGIO, docente di lingua e letteratura francese presso l'Istituto Tecnico "Piria". A leggere i testi in lingua originale con Daniela Pericone,Responsabile Poesia Associazione Anassilaos, la Prof.ssa Antonietta Sgrò e la Prof.ssa Mirella Villari. Letture in lingua italiana a cura di Katia Aricò, Biagio D'Agostino, Giacomo Marcianò, Fausto Maccarone, Antonella Postorino e Caterina Scopelliti.
