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Associaz. Culturale Anassilaos - Omaggio ad Umberto Saba a 50 anni dalla sua morte

Il 50° della morte di Umberto SABA sarà ricordato dall'Associazione Culturale Anassilaos nell'ambito degli Incontri con la Poesia Italiana giovedì 20 settembre alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio

 
Umberto Saba

Il 50° della morte di Umberto SABA sarà ricordato dall'Associazione Culturale Anassilaos nell'ambito degli Incontri con la Poesia Italiana giovedì 20 settembre alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio, relatrice la Prof.ssa Francesca NERI.

Saba, uno dei più grandi poeti italiani del Novecento, nacque a Trieste, allora parte dell'impero austroungarico, nel 1883 da madre ebrea, Felicita Rachele Cohen, e da Ugo Edoardo Poli, di nobile famiglia veneziana che si era convertito alla religione ebraica per sposare Rachele. Ancor prima della nascita del figlio egli abbandonò però la moglie e il poeta visse così una infanzia senza padre. Allevato nei primi anni da una balia slovena, Peppa Sabaz, crescerà con la madre e due zie. Gli studi furono irregolari. Frequentò dapprima il ginnasio "Dante Alighieri", poi l'Imperial Regia Accademia di Commercio e Nautica. Ancor giovane cominciò a comporre poesie, che firmava con il nome di Umberto Chopin Poli, che risentono dell'influenza di Parini, Foscolo, Leopardi e Petrarca. Nel 1903 si trasferì a Pisa dove seguì i corsi di letteratura italiana.Nell'estate successiva tornò a Trieste e iniziò a frequentare il Caffè Rossetti, luogo di incontro della cultura triestina. L'anno successivo si recò a Firenze e ebbe modo di frequentare i circoli "vociani". A Trieste conobbe Lina Wöfler, che sposò qualche anno dopo e da cui ebbe una figlia, Linuccia. Nell'aprile del 1907 compì il servizio militare. Da questa esperienza nacquero i "Versi militari". Nel 1911 pubblicò, con lo pseudonimo di Saba, il suo primo libro, "Poesie" a cui fece seguito, nel 1912, nelle edizioni della rivista "La Voce" la raccolta "Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)", ormai nota come "Trieste e una donna". Lo pseudonimo è di origine incerta, ma si pensa che lo scelse o in omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, o in omaggio alle sue origini ebraiche: la parola saba' (ebraico) significa "nonno" o, secondo alcune più probabili fonti, "pane". A Bologna, dove si era trasferito, collaborò al quotidiano "Il Resto del Carlino". Nel febbraio del 1914 a Milano assunse l'incarico di gestire il caffè del Teatro Eden. Allo scoppio della grande guerra venne richiamato alle armi. Terminata la guerra e ritornato a Trieste, rilevò la libreria antiquaria Mayländer. Nel 1922 pubblicò la raccolta il "Canzoniere (1900-1921)". Conobbe e strinse amicizia con Giacomo Debenedetti. Iniziò anche a frequentare i letterati riuniti intorno alla rivista "Solaria". Fra il 1929 e il 1931, fu in analisi a Trieste con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud che nel 1932, aveva introdotto in Italia la psicoanalisi. Nel 1938 a causa delle leggi razziali, cedette la libreria e emigrò a Parigi. Ritornato in Italia alla fine del 1939, visse prima a Roma, con l'aiuto di Ungaretti,e poi nuovamente a Trieste. Dopo l'8 settembre 1943 si nascose a Firenze cambiando molte volte abitazione aiutato da Montale e da Carlo Levi. Nel dopoguerra Saba collaborò al "Corriere della Sera", pubblicò "Scorciatoie", la sua prima raccolta di aforismi e "Storia e cronistoria del Canzoniere".Cominciarono intanto i riconoscimenti. Nel 1946 vinse il Premio Viareggio per la poesia. Ad esso fecero seguito il Premio dell'Accademia dei Lincei (1951) e il Premio Taormina. Nel 1953 l' Università di Roma gli conferì la laurea honoris causa.Nel 1955, sconvolto per la malattia della moglie (che morirà nel novembre del 1956), si fece ricoverare in una clinica di Gorizia dove si spense il 25 agosto 1957.

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Associaz. Culturale Anassilaos - Omaggio ad Umberto Saba a 50 anni dalla sua morte