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Associazione Culturale Anassilaos - San Gaetano Catanoso Vita e opere di un santo reggino

Domenica 16 settembre alle ore 20:30 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso

 
Immagini di San Gaetano Catanoso
"San Gaetano Catanoso/Vita e  opere di un santo reggino" , nel 10° Anniversario della Beatificazione, sarà il tema conduttore dell'incontro promosso dall'Associazione Culturale Anassilaos che si terrà domenica 16 settembre alle ore 20:30 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso con l'intervento di Don Nuccio Santoro, parroco di San Giorgio e la lettura di opere e  riflessioni del Santo. L'incontro sarà preceduto da una proiezione curata da Giacomo Marcianò.

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San Gaetano Catanoso

Nato  a Chorio di San Lorenzo, nell'Arcidiocesi di Reggio Calabria, il 14 febbraio 1879 da Antonio Catanoso e Antonina Tripodi, GAETANO CATANOSO  è il primo Santo reggino d'epoca moderna. La sua vita attraversa la storia di Reggio Calabria e della Provincia. Entrato nel Seminario Arcivescovile di Reggio all'età di dieci anni, fu ordinato sacerdote dal Cardinale Gennaro Portanova, il 20 settembre 1902. Dopo  due anni trascorsi  in Seminario venne, nel 1904, nominato parroco di Pentidattilo,  e qui  si dedicò alla missione di pastore condividendo le privazioni, i disagi, le gioie e le pene della sua gente. A Pentidattilo fu colpito  dalla devozione al Volto sofferente del Signore e ne abbracciò la missione di diffonderne il culto tra il popolo.  Nel 1918 divenne «Missionario del Volto Santo », iscrivendosi all'Arciconfraternita di Tours. L'anno successivo istituì a Pentidattilo la Pia Unione del Volto Santo e più tardi fondò un bollettino che diffondeva tale devozione. Convinto che la rinascita spirituale e morale delle popolazioni calabresi non sarebbe stata possibile senza l'attività pastorale dei sacerdoti, promosse l'Opera dei Chierici Poveri, il cui scopo era quello di offrire ai giovani, sprovvisti di mezzi, il necessario per poter raggiungere il Sacerdozio. Dal 1921 al 1940 fu parroco, nella città di Reggio, della Chiesa di Santa Maria della Purificazione (detta anche della Candelora), dove, coadiuvato dal fratello sacerdote, don Pasqualino, svolse un'attività ancora più intensa e più vasta. Tra i suoi impegni, un posto preminente occuparono l'evangelizzazione, la catechesi, le missioni al popolo, il culto dell'Eucaristia, il ministero delle Confessioni, l'assistenza ai poveri, ai malati e ai perseguitati da associazioni criminose, l'opera delle vocazioni sacerdotali, l'accoglienza di quanti ricorrevano a lui. Negli anni trascorsi nell'Aspromonte, il Catanoso era venuto a diretto contatto con una difficile realtà sociale e religiosa. «Ancora nel lontano 1920 - scriveva - visitando molti paesi sperduti sui monti della Calabria e predicando in quasi tutte le parrocchie dell'Arcidiocesi, ho sentito una stretta al cuore nel vedere tanti bambini innocenti esposti alla corruzione, tanti giovanetti senza guida e senza orientamento nella vita, troppe chiese povere spoglie e tanti tabernacoli senza il dovuto decoro. Sacerdoti sofferenti e senza assistenza ». Cominciò così a concretizzarsi in lui il pensiero di dar vita ad una congregazione religiosa femminile, che avesse propagato la devozione al Volto Santo di Gesù e portato conforto ai sacerdoti più bisognosi ed aiuto alle parrocchie più sperdute ed abbandonate. Nel 1934, pertanto, incoraggiato anche da San Luigi Orione, che gli era amico da tempo, fondò le Suore Veroniche del Volto Santo, che nel 1953 vennero canonicamente approvate dall'Arcivescovo Giovanni Ferro e, successivamente, anche dalla Santa Sede.  Anche nella vecchiaia, per quanto gli fu possibile, non tralasciò mai i suoi doveri sacerdotali e i suoi impegni pastorali, mentre con grande serenità si preparava all'incontro definitivo con Dio. Con il conforto dei sacramenti, si spense santamente il 4 aprile 1963 a Reggio, nella Casa Madre della Congregazione che  aveva fondato. Il clero e il
popolo, che lo consideravano santo, parteciparono numerosi ai solenni funerali, presieduti dall'Arcivescovo Ferro, il quale, avendolo ben conosciuto, potè dire che il Padre Catanoso era stato «un piissimo sacerdote che ha sempre insegnato nella sua lunga vita come si ama e si serve il Signore ». I successori di Ferro, gli Arcivescovi Aurelio Sorrentino e Vittorio Mondello si adoperarono molto presto affinchè la fama di santo che il popolo gli riconosceva venisse canonicamente riconosciuta. Così il 4 maggio 1997 Papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato. Appena otto anni dopo, il 23 ottobre 2005, fu infine canonizzato in San Pietro dal nuovo Pontefice Benedetto XVI anche se tutto l'iter che portò alla canonizzazione era stato seguito con estrema benevolenza da Karol Wojtyla.
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