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Associaz. Anassilaos - Conversazione sul tema "Reggio, i giorni della rivolta/2, 3, 4 settembre 1847

Giovedì 13 settembre alle ore 21:00 si terrà presso il Chiostro di San Giorgio, nel 160° anniversario dell'evento, una conversazione, tenuta da Giuseppe DIACO, sul tema "Reggio, i giorni della rivolta/2, 3, 4 settembre 1847"

 
Domenico Romeo e Paolo Pellicano

"Reggio, i giorni della rivolta/2, 3, 4 settembre 1847" è il tema della conversazione che Giuseppe DIACO, ricercatore- storico, terrà giovedì 13 settembre ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso nel corso di un incontro promosso dall'Associazione Culturale Anassilaos nel 160° anniversario dell'evento che si inserisce a pieno titolo nei fermenti risorgimentali che portarono, pochi anni più tardi, all'Unità d'Italia. La rivolta antiborbonica divampò a Santo Stefano d'Aspromonte, a Gerace e a Reggio Calabria e fu soffocata nel sangue. Nel centro aspromontano, il 29 agosto, durante la festa del Santo Patrono, i rivoltosi guidati da Domenico Romeo, fanno sventolare il tricolore che viene benedetto in chiesa dallo stesso parroco Stefano Chirico. Il giorno 2 la rivolta scoppia nel Capoluogo. I cittadini invadono il Corso Borbonico mentre il prete Alessio Calabrò, si legge negli atti processuali, conduce alcuni insorti verso il Corso tenendo in mano un crocefisso e una pistola e gridando "Viva l'Italia viva Pio IX". La città cade in mano ai rivoltosi che inviano messaggeri a Santo Stefano invitando il Romeo a venire a Reggio. La notizia che la rivolta era fallita a Messina non intimorisce i patrioti decisi ad andare avanti. La notte dello stesso giorno giungono gli stefaniti accolti in tripudio. Il giorno successivo Romeo crea una giunta rivoluzionaria con la partecipazione del canonico Paolo Pellicano e di alcuni illustri reggini tra i quali i fratelli Antonino e Agostino Fabrizio. Il governo provvisorio si accorda per far uscire dal castello la guarnigione ivi asserragliata. Sul castello aragonese sventola il Tricolore. Nel corso della rivolta vengono adottate alcune misure di tipo economico-sociale come il dimezzamento del prezzo del sale. La notizia che due navi salpate da Napoli stanno per giungere a Reggio crea scompiglio e timore. Si tratta della "Ruggero" con Ferdinando Nunziante e il "Guiscardo" con il De Cornè. Alle ore 14:00 del 4 settembre le navi cominciano il bombardamento di Reggio. Dopo aver tentato di impedire lo sbarco Domenico Romeo e i suoi lasciano Reggio spaventata e attonita. Il resto è una crudele repressione. Tra i caduti lo stesso Domenico Romeo che viene assassinato e il cui capo mozzato viene portato in trionfo. A Gerace vengono fucilati Verduci, Bello, Mazzone, Salvadori, Gemelli e Rossetti. Altri si salvano fuggendo pronti alle prossime imminenti rivolte patriottiche. La patria più tardi li onorò con dei Monumenti a santo Stefano e a Gerace. A Reggio il monumento all'Italia opera del La Russa nella omonima Piazza dove nell'agosto del 1860 venne abbattuta la statua a Ferdinando, ricorda gli eroi del 1847.

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Associaz. Anassilaos - Conversazione sul tema "Reggio, i giorni della rivolta/2, 3, 4 settembre 1847