Il 40° anniversario della scomparsa di Totò (muore il 15 aprile del 1967) sarà ricordato giovedì 16 agosto alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso nell'ambito degli Incontri promossi dall'Associazione Culturale Anassilaos per Estate 2007 con la partecipazione di Francesco Nucara che ha curato la documentazione visiva. Figlio illegittimo Totò nasce a Napoli, nel Rione Sanità, nel 1898. Alla sua educazione provvede la madre e sarà lei a dargli quel nomignolo di Totò con cui è universalmente noto. Già in giovanissima età comincia a recitare in teatrini di periferia.
Nel 1922 si trasferisce a Roma dove ottiene una scrittura al Teatro Ambra Jovinelli prima, al Teatro Umberto poi. La sua figura di marionetta disarticolata affascina il pubblico e gli offre i primi successi. Dagli anni trenta in poi nel nostro Paese si diffonde l'avanspettacolo e Totò crea una sua rivista. Nel 1940, a Roma, mette in scena Quando meno te l'aspetti con Anna Magnani e Mario Castellani. La grande attrice torna a lavorare con Totò in Che ti sei messo in testa?, del 1943. Nel dopoguerra è ancora il protagonista di riviste di grande successo C'era una volta il mondo (1947) e Bada che ti mangio! (1949), nella quale propone per la prima volta lo sketch del "vagone letto". Sarà però il cinema a dargli quel successo che ancora oggi perdura. Sul grande schermo si era cimentato nel 1937 con scarsi risultati con Fermo con le mani. Fu però tre anni più tardi che raggiunge il successo con San Giovanni Decollato (1940), tratto dalla commedia di Martoglio. Partecipa successivamente a film di poco valore. Solo con I due orfanelli (1947) e Fifa e arena (1948) otterrà un grandissimo successo di pubblico. Seguiranno poi una serie di film che lo consacreranno definitivamente come il più grande comico italiano dei tempi moderni. Nel 1965 nella Mandragola di Alberto Lattuada, tratta dalla Commedia di Machiavelli, Totò interpreta frà Timoteo e riesce a dare al frate corrotto una dimensione umana di grande spessore. Da qui all'incontro con Pasolini il passo è breve. Nel 1966 è infatti il protagonista di Uccellacci e uccellini (1966) che gli procura il nastro d'argento a Cannes. Con il regista "maledetto" del cinema italiano Totò girerà anche gli episodi "La terra vista dalla luna" (dal film Le streghe del 1967) e "Che cosa sono le nuvole?" (dal film Capriccio all'italiana del 1968). Oltre che attore di cinema e di teatro Totò fu anche tante altre cose: poeta sensibile di una poesia che scaturisce, come spesso suole accadere nei comici, da una vena malinconica (la sua lirica più famosa è certamente 'A livella) e compositore di canzoni immortali, fra tutte "Malafemmena". Poco prima della morte il regista Daniele D'Anza lo volle come protagonista della serie televisiva "Tutto Totò".