La figura di
Dmitrij Ivanovic Mendeleev
(1834/1907),il chimico che scoprì e divulgò una delle più straordinarie proprietà della materia, la regolarità del comportamento degli atomi, la cui tabella, oggi conosciuta come 'Tabella di Mendeleev', ha aperto nuovi orizzonti sul mondo, sarà ricordato, nel centenario della morte,
domenica 12 agosto alle ore 21,00 presso il Chiostro di San Giorgio
nel corso di un incontro promosso dall'Associazione Culturale Anassilaos, relatore il
Dott. Francesco Cardone
, studioso di chimica e autore di volumi dedicati dalla storia della chimica. Mendeleev nacque in Siberia il 7 febbraio del 1834 da famiglia numerosa. Da ragazzo si trasferì a Mosca e studiò a San Pietroburgo. Più tardi approfondì gli studi di chimica in Francia e Germania. Nel 1866, a 32 anni, divenne professore di chimica e tre anni dopo, nel 1869, pubblicò la prima edizione della tavola periodica degli elementi. Alla base di questa scoperta l'idea che nelle proprietà degli elementi ci fosse un ordine ben preciso. Mendeleev dispose sulla carta, gli elementi noti in quel tempo, una sessantina, in ordine di peso atomico crescente.
Lo scienziato russo preparò infatti 63 carte, una per ciascun elemento, sulle quali dettagliò le caratteristiche di ciascun elemento. Ordinando le carte, secondo il peso atomico crescente, si accorse che le proprietà chimiche degli elementi si ripetevano periodicamente. Con questo criterio sistemò i 63 atomi che conosceva nel 1869; se non trovava al posto giusto l'atomo giusto lasciava vuota una casella e andava avanti. Nella edizione inglese del suo "Trattato di chimica", pubblicata nel 1891, figurano 65 elementi, con molti "vuoti". Nel 1935 gli elementi noti erano diventati 92. Nel 1906, un anno prima della morte, Mendeleev ottenne il premio Nobel per la chimica.