Giovedi 16 Novembre alle 17.00 presso il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio
si terrà la presentazione di un libro allo stesso tempo particolare ed eccezionale,
Cinquecento anni di storia, Le relazioni tra lItalia e le Filippine, Dai navigatori avventurosi ad oggi
di Domenico Marcianò, Presidente dellAssociazione Culturale Italia-Filippine, sodalizio reggino, che già da circa sedici anni si segnala per le sue interessanti iniziative a favore degli scambi culturali tra lItalia e le Filippine e della integrazione tra reggini e filippini residenti a Reggio Calabria.
Presiede la manifestazione il Sindaco Dr. Giuseppe Scopelliti, modera il dibattito il dr. Pino Toscano di Gazzetta del Sud, relaziona il prof. Pasquino Crupi, Prorettore dellUniversità per Stranieri Dante Alighieri, intervengono il Dr. Giuseppe Raffa, Asssessore alla Cooperazione Internazionale e la Dott.ssa Serena Angioli, Dirigente del Settore Cooperazione Internazionale.
Sarà presente una delegazione dellAmbasciata della Repubblica delle Filippine guidata dallAmbasciatore S.E. Philippe J.Lhuillier.
Saranno presenti lautore del libro e leditore Walter Pellegrini.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Reggio Calabria-Assessorato alla Cooperazione, mentre il libro ha avuto anche il patrocinio del Ministero Affari Esteri Direzione Generale Asia, Oceania ed Antartide.
Il libro di Domenico Marcianò ricostruisce 500 anni di rapporti tra Italia e Isole Filippine, fin dal momento della loro scoperta. E opportunamente nella quarta di copertina si legge, tra laltro: Delluniverso mondo le Filippine sono state le meno studiate, le meno coltivate negli studi storici. E nientaffatto studiata risulta la trama di rapporti che hanno attraversato o appena sfiorato la storia delle Filippine e dellItalia. Domenico Marcianò squarcia il velame oscuro. Colma un vuoto storiografico, risarcisce il lungo indecente silenzio eurocentrico sulle relazioni Italo-Filippine, consegna agli storici di professione materiali inediti dai quali necessariamente dovranno procedere. Dunque, non uno studio qualunque, questo del Marcianò, ma uno studio fondamentale.