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Associazione Culturale Anassilaos - 90° anniversario della nascita di John Fitzgerald Kennedy

John Fitzgerald Kennedy, il più amato dei Presidenti degli Stati Uniti, sia in America che nel resto del mondo, sarà ricordato, nel 90° anniversario della nascita, dall'Associazione Culturale Anassilaos domenica 19 agosto 2007 alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso

 

John Fitzgerald Kennedy, il più amato dei Presidenti degli Stati Uniti, sia in America che nel resto del mondo, sarà ricordato, nel 90° anniversario della nascita, dall'Associazione Culturale Anassilaos domenica 19 agosto 2007 alle ore 21:00 presso il Chiostro di San Giorgio al Corso, con l'intervento di Biagio D'Agostino, che ha curato anche la documentazione visiva, nell'ambito di una serie di manifestazioni dedicate  a FATTI E PROTAGONISTI DEL XX SECOLO (prossimi incontri "Omaggio a Madre Teresa di Calcutta" nel 10° della morte, "Lord Baden Powell e lo Scoutismo", "Charles Lindbergh e lo Spirit of S. Louis" nell'80° della trasvolata atlantica", "Che Guevara tra storia e leggenda" nel 40° della morte e "I  giorni che sconvolsero il mondo/anatomia di una rivoluzione" nel 90° della Rivoluzione Russa). Il 35° Presidente degli Stati Uniti, nasce a Brooklyn il 29 maggio del 1917. Candidato del Partito Democratico, vinse le Elezioni Presidenziali del 1960 e succedette al generale Dwight D. Eisenhower. Il 20 gennaio 1961, nel discorso inaugurale, invitò tutti gli americani a partecipare alla vita del proprio Paese:"Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi - disse- chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese". Nello stesso discorso, rivolgendosi alle  nazioni del mondo, chiese loro  di unirsi nella lotta ai comuni nemici dell'umanità: la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra.  La sua fu una presidenza breve (dal gennaio 1961 al novembre 1963) ma intensa. Egli si trovò a fronteggiare, sia sul piano interno che nel campo della politica estera, problemi poderosi che le precedenti amministrazioni avevano ignorato o di cui avevano posto le premesse. Ebbe a gestire gli anni più intensi della guerra fredda, dal fallito sbarco alla Baia dei Porci, che si riprometteva di scalzare il regime comunista di Fidel Castro nel 1961 alla Crisi dei missili a Cuba che senza il suo coraggio e la sua forza d'animo sarebbe probabilmente  sfociata nella terza Guerra mondiale, dalla crisi provocata dalla costruzione del  Muro di Berlino che doveva impedire ai berlinesi dell'est di fuggire in Occidente - famoso e meritatamente celebre il discorso da lui tenuto nella capitale divisa della Germania che si concluse con la famosa affermazione "Tutti gli uomini liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso di dire, Ich bin ein Berliner (sono un Berlinese)"-, alla corsa per il controllo, anche militare dello spazio, fino ai prodromi di quella che sarebbe divenuta la Guerra del Vietnam e in patria l'affermarsi del Movimento per i Diritti civili degli Afro-Americani che si battevano contro la discriminazione razziale ancora in vigore negli stati del Sud. Primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica egli si dimostrò attento  alle istanze sociali e ai diritti umani ed è per questo che tuttora viene considerato una personalità di sicuro riferimento culturale e politico. Fu assassinato a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963 e  gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson.

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