Nella scorsa settimana una delegazione dell’Uppi ( Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) ha incontrato l’Assessore al Bilancio e Programmazione Economica, Dott. Demetrio Berna, per un utile confronto sulle tematiche derivanti dall’applicazione della nuova IMU, istituita con il D.L. 201/2011, imposta che sostituisce l’ICI applicata dal 1993 a tutto il 2011.
L’incontro scaturisce da una richiesta, datata 19 dicembre 2011, formalizzata dal Presidente Onorario Uppi (Dott. Domenico Cuccio) all’Assessorato al fine di analizzare le proiezioni dell’imposta sul patrimonio immobiliare della nostra città a seguito sia dell’eccezionale rivalutazione dei coefficienti di moltiplicazione delle rendite catastali sia delle nuove aliquote fissate dal Decreto per l’abitazione principale (prima esente) cosi come per tutti gli altri immobili ad uso abitativo, uffici, negozi, magazzini, box, capannoni industriali, ed ancora fabbricati rurali e strumentali all’uso agricolo e, infine, le aree fabbricabili.
In pratica una rivoluzione totale del tributo che nella formulazione legislativa potrebbe apparire semplice e diretto all’acquisizione di maggiori entrate ma che nella sostanza, presenta, molteplici varianti che analizzate singolarmente e scrupolosamente, possono condurre a risultati che certamente possono riequilibrare casse dei singoli Comuni e, almeno nella prima fase sperimentale negli anni 2012/2013/2014, anche quello dello Stato che, ad eccezione dell’IMU sull’abitazione principale, acquista il 50% degli introiti assorbendo le maggiori risorse che i Comuni dovessero ottenere rispetto alla destituita ICI ma che, nell’ottica della sobrietà ed equità tanto profuse dal nuovo Governo, per chi scrive il miglior Governo della Costituente ad oggi data l’eccellenza dei componenti, non devono produrre effetti catastrofici (come in effetti possono produrre) né per i singoli proprietari immobiliari né, tanto meno, per gli inquilini che rischierebbero di pagare il conto dell’equità.
Peraltro si sottolinea che aliquota al 4 x 1000 è specificatamente indicata dal comma 9 art. 13 del decreto e per le case locate e per gli immobili posseduti dai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società ed ancora il comma 6 dell’ art.8 del D.L. 23/2011 indica che, a regime , l’aliquota del 7,60 x 1000 è ridotta al 3,80 x 1000. Ciò premesso, la nota che il Centro Studi Uppi di Reggio Calabria ha prodotto all’Assessore Demetrio Berna, evidenzia, in un raffronto con i dati dell’ICI e negli anni precedenti, come la sapiente applicazione dell’IMU possa veramente ed equamente rispondere alle necessità del Comune e dello Stato da una parte e, dall’altra, alle legittime rivendicazioni dei proprietari immobiliari reggini che, cittadini di un comune ad alta tensione abitativa, non potrebbero tollerare un esborso “salva Italia” estremamente penalizzante.
L’Assessore Demetrio Berna ha espresso totale disponibilità alle valutazione tutte proposte, ipotizzando anche l’istituzione di un laboratorio permanente con l’U.P.P.I. ed anche con altre organizzazioni sindacali del settore, così pensando all’ANIA, UNIAT e SUNIA che sin dal 1999 hanno definito per Reggio, assieme all’Uppi, il primo Accordo Territoriale decentrato in Italia in ossequio alla Lex 431/98.
