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"Le nozze di Figaro" con Tullio Solenghi

04/05/06 Maggio 2007 - Teatro Comunale "Francesco Cilea" - Ore 21:00

 

04/05/06 Maggio 2007 - Teatro Comunale "Francesco Cilea" - Ore 21:00

Tullio Solenghi in "LE NOZZE DI FIGARO"
di Pierre Augustin Caron de Baumarchais
Regia di Matteo Tarasso

Scene
Marcello Morresi
Costumi
Chiara Defant
Musiche
Antonio Di Pofi
Luci
Enrico Berardi
Produzione
Compagnia Lavia

Da “La folle journée ou Le mariage de Figaro” di Beaumarchais. La folle giornata ovvero Il matrimonio di Figaro (La folle journée ou Le mariage de Figaro). Essa fu proibita nel 1783, ma rappresentata trionfalmente l’anno dopo. Questa commedia in cinque atti è il seguito de “Il barbiere di Sevilla”. Sono passati tre anni. Rosina è diventata la contessa di Almaviva, ma il conte stanco della vita coniugale fa la corte alla cameriera della moglie, Susanna, spiritosa e gaia, alla vigilia delle sue nozze con Figaro. Figaro è indignato, la contessa è triste nel vedersi trascurata e si turba per l’amore che ha per lei il giovanissimo paggio Cherubino, suo figlioccio. Sfruttando la gelosia del conte per Cherubino, le due donne e Figaro si beffano di lui. Poi, secondo un piano ideato dalla contessa, Susanna finge di dare al conte un appuntamento, al quale si reca invece Rosina nei panni della cameriera. Figaro viene a sapere dell’incontro, crede di essere ingannato dalla fidanzata, si apposta per sorprendere il conte con Susanna. Incontra però Susanna vestita negli abiti della contessa, che gli racconta l’inganno. Arriva il conte, che crede dis coprire la moglie con Figaro, e minaccia di vendicarsi. Alla luce delle torce ogni equivoco è dissipato. Il conte si pente, la contessa ritrova l’antica tenerezza per il marito. Figaro può finalmente sposare Susanna. Il successo di queste commedie deriva dalla vivacità delle situazioni, il linguaggio franco e spiritoso, e soprattutto dalla forte satira sociale. Le sue commedie segnavano una netta rottura con la tradizione del teatro contemporaneo borghese, basato su personaggi e trame convenzionali, generalmente subordinate a intenzioni morali e edificanti. Un successo tra l’altro testimoniato anche dal fatto che dalle due opere Mozart (1786) e Rossini (1816) trassero due capolavori musicali.

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"Le nozze di Figaro" con Tullio Solenghi