» Visualizzazione predefinita
 
 
 
 
 
 
 
Tag clouds
 

Torna "Siamo tutti pedoni"

La campagna per far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada.

 
Torna dal 18 aprile "Siamo tutti pedoni"

"Siamo tutti pedoni". Troppo spesso chi è alla guida di un veicolo dimentica che quando scende dal mezzo torna ad essere un pedone e quindi soggetto più vulnerabile tra gli utenti della strada. Per rendersi conto di quanto sia grave il problema basta dare un'occhiata ai dati che vedono i pedoni coinvolti in incidenti stradali: nel decennio 2000-2010 ne sono stati uccisi sulla strada 7.625 e soltanto nel 2010 hanno perso la vita 614 pedoni e 21.367 sono rimasti feriti con gli anziani a pagare il tributo di sangue più alto.

Per sollevare l'attenzione su questa tragedia riparte dal 18 aprile la campagna "Siamo tutti pedoni", promossa del Centro Antartide, i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp e l'Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza. L’iniziativa è abbracciata da associazioni enti ed istituzioni e sostenuta da tanti volti noti come Piero Angela, Milena Gabanelli, Massimo Gramellini, Licia Colò, gli attori di "Un posto al sole" Patrizio Rispo e Marzio Honorato, Margherita Hack, Franco Taggi, Vito, Pillinini, Vauro e Giuliano. La campagna inoltre vuole anche sottolineare il valore del camminare con i suoi benefici per la salute, per la bellezza e l'ambiente e intende sensibilizzare al rispetto del diritto alla mobilità dei disabili, anziani, genitori con passeggino evitando il parcheggio selvaggio e l'occupazione degli spazi riservati.

Lo scopo dell'iniziativa è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta. Come? Facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, attuando un'azione preventiva e repressiva più intensa ed incisiva, suscitando un protagonismo diffuso a favore di questa impresa civile nelle istituzioni, nelle scuole e nella società.

È importante diffondere il messaggio che le tragedie stradali si possono prevenire: generalmente si parla di "incidenti", come se si trattasse di eventi casuali, fatalità che non possono essere evitate. Si tratta invece di tragedie stradali, che hanno cause precise che possono essere rimosse, limitando gli incidenti e le loro conseguenze. In Italia, tra il 2001 e il 2010, i morti sono diminuiti del 42% e i feriti del 19%. Il problema è che questo calo non ha coinvolto minimamente i pedoni, che vedono purtroppo costanti il numero di morti e quello dei feriti. Dietro a tante tragedie c'è il mancato rispetto delle regole e del buon senso, basti pensare che circa un terzo dei pedoni morti vengono falciati mentre attraversano sulle strisce. Da qui la necessità di un impegno diffuso per cambiare la cultura della strada, abbandonando valori come la velocità, la potenza e la prepotenza per abbracciare quelli del rispetto per gli altri, della civiltà e del buon senso.

Alcuni passi importanti sono stati intrapresi con modifiche di legge ma quello che manca è la "cultura" del rispetto dei pedoni. La sfida è riuscire a far sì che l’auspicato cambiamento legislativo sia anche e soprattutto un cambiamento culturale. Che non rimanga lettera morta, ma che prenda vita nella realtà quotidiana della strada.

Quest'anno anche la città di Reggio Calabria aderisce alla campagna "Siamo tutti pedoni".

Tutte le informazioni dettagliate sono disponibili sul sito www.siamotuttipedoni.it

..
Aiutaci a migliorare 
la votazione è anonima e non richiede registrazione
positivoneutronegativo
Torna "Siamo tutti pedoni"