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Associazione Culturale Anassilaos - In ricordo di Emanuela Loi

Giovedì 19 luglio - Ore 20:30 - Chiostro di San Giorgio.

 

Il XV anniversario della Strage di Via D'Amelio, nella quale furono uccisi il Giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, sarà oggetto anche nella nostra Città di una serie intensa di manifestazioni.
L'Associazione Anassilaos, che ha dedicato la propria sezione femminile all'unica donna  delle forze dell'ordine caduta per mano della mafia, Emanuela Loi, ne ricorderà la figura lo stesso 19 luglio alle ore 20:30 presso il Chiostro di San Giorgio con un intervento della Coordinatrice dell'Anassilaos Giovani Giovanna Melissari e l'omaggio al pubblico di una cartolina commemorativa recante  lo speciale francobollo emesso dalle poste italiane nel 1997.

NEL XV ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI EMANUELA LOI CADUTA INSIEME AL GIUDICE PAOLO BORSELLINO IL 19 LUGLIO 1992

Quindici anni fa (19 luglio) moriva insieme a Paolo Borsellino e agli altri colleghi della scorta Emanuela Loi, una ragazza come noi. "So che è pericoloso lavorare qui, ma faccio il mio mestiere" era solita dire e aggiungeva "Se ho scelto di fare la poliziotta non posso tirami indietro. So benissimo che fare l'agente di polizia in questa Città (Palermo) è più difficile che nelle altre, ma a me piace". Non esistono forse migliori parole per manifestare un eroismo così antieroico che nasce- come ebbe a dire il ministro Pisanu nella commemorazione del 2002, decennale della strage di Via D'Amelio- "dall'esercizio coerente e consapevole della virtù". Così Emanuela Loi, quasi sposa Catalano, giovane agente della Polizia di Stato andava incontro al suo destino nella calda estate di quella  Palermo di cui così parlava il giudice Paolo Borsellino "Non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla;perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non piace, per poterlo cambiare". Emanuela Loi era una donna giovane, innamorata e fidanzata. Sognava una vita normale. Aveva scelto un lavoro difficile. Desiderava quando era ancora una ragazza di fare il poliziotto e c'era riuscita. Era nata a Sestu, un piccolo centro in Provincia di Cagliari e come tanti giovani del nostro Mezzogiorno aveva coronato una vocazione e scelto un mestiere. I suoi sogni di donna, di sposa futura e di poliziotta, si infransero con lei nella tragica estate del 1992 in un Italia pronta alle vacanze, da poco tempo scossa dalla strage di Capaci nella quale avevano trovato la morte Giovanni Falcone, la moglie e la scorta. Erano le 13:45 del 19 luglio. Con lei oltre a Paolo Borsellino caddero anche gli agenti Walter Eddie Cosina, 30 anni, nativo di Norwood, Australia, Agostino Catalano, capo scorta, 43 anni, sposato e padre di tre figli; Claudio Traina, 27 anni, palermitano come Vincenzo Li Muli, 22 anni, ai quali tutti va il nostro grato ricordo. Era stata chiamata da poco a far parte della scorta di Paolo Borsellino, amico e sodale di Falcone. "La scorta “ ha scritto Rita Borsellino - non è un contenitore vuoto ma è fata da persone con un compito straordinario:proteggere la vita di un altro anteponendola alla loro" . Tra i servizi di un agente delle Forze dell'Ordine è forse quello più delicato e rischioso. Emanuela Loi lo sapeva ma faceva parte del suo lavoro accettare il rischio e questo ne fa "una eroina moderna", come ebbe a definirla il Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu. Qualche mese prima Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, ricordandola aveva così affermato "Emanuela non è stata un'eroina ma una ragazza fedele a Dio e agli uomini, una operatrice di giustizia". Contraddizione solo apparente se ci si intende bene sull'eroismo. Eroe infatti non è chi, o non è solo chi, spavaldamente compie dei gesti eclatanti  manifestando sprezzo per la vita ma colui che in silenzio compie il proprio dovere ben conscio dei rischi e dei pericoli che comporta tale esercizio. In questo senso Emanuela Loi è ben a ragione una eroina come eroi sono tutti quegli uomini, magistrati illustri o semplici graduati, generali o soldati che hanno sacrificato la loro vita facendo bene il proprio compito in difesa degli altri. "Eroi del quotidiano", "eroi di tutti i giorni" negli uffici o per le strade, di giorno e di notte, al caldo o al freddo, a difendere la nostra libertà, a tutelare la nostra sicurezza, a darci fiducia. Emanuela Loi era così, una di noi, una nostra sorella minore o maggiore. Un'eroina suo malgrado e oggi un esempio. E'stata la prima, per fortuna l'unica, donna delle forze dell'ordine a cadere in un agguato di mafia e non potevamo ignorare la sua vita e soprattutto la sua morte. L'esercizio di una qualsiasi attività culturale sarebbe gioco ozioso, esibizione e vana pompa se fosse disgiunto dall'impegno concreto verso la realtà che ci circonda. Che serve infattiparlare di poesia o di arte quando il mondo intorno a noi, la nostra Città, il nostro Paese, la nostra Civitas sono in pericolo senza che nulla noi riusciamo a fare per essi? Per questo l'Anassilaos vuole scavare nel solco della memoria e della nostra storia più recente per tirarne fuori il tesoro e la ricchezza, tutta umana, di vite spezzate che si offrono al nostro cuore e alla nostra testa, al sentimento e alla ragione, come esempi da additare alle più giovani generazioni e alle donne e uomini della nostra terra, bella e amara. Nell'ambito delle nostre attività ci siamo sempre proposti di dare spazio alla memoria difficile del nostro Paese, affinché il ricordo delle stragi e degli assassini di mafia o di terrorismo e di tanti uomini e donne, semplici cittadini o componenti delle forze dell'ordine, della magistratura e del giornalismo che con la loro morte hanno testimoniato il loro impegno a difesa della legalità e della convivenza sociale, possa offrire occasione di riflessione sul presente e sul futuro.Con Emanuela Loi, la ragazza di Sestu, alla quale l'Anassilaos fin dal 2005 ha intitolato la Sezione Femminile dell'Associazione, intendiamo celebrare la vita, il lavoro, la capacità di sacrificio delle donne di oggi.
Giovanna Melissari
Coordinatrice Anassilaos Giovani
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