IL CASTELLO ARAGONESE
Anche se il Castello è denominato “ aragonese”, esistono dati che consentono una prima datazione dell’insediamento intorno all’anno 1027; ma la sua costruzione sembra collocarsi tra il 536 e il 549, ad opera dell’armata bizantina. Nel 1059 la fortezza passò dai Bizantini ai Normanni e, nel 1258, agli Svevi, subito dopo, nel 1266 a Carlo d’Angiò e successivamente a Pietro D’Aragona. Sotto il dominio Aragonese, il Castello subì numerosi interventi di ampliamento. Restaurato nel 1327, venne fortificato nel 1381 per volere della regina Giovanna I.
Nel 1458 Ferdinando d’Aragona fece restaurare la fortezza e, sotto la direzione dei lavori di Baccio Pontelli (discepolo di Giorgio Martini), fece aggiungere, a sud, le due torri merlate circolari ed il loro corpo di collegamento e nel 1479 fece realizzare, ad est, il rivellino esterno ed il fossato. Nel 1539 Pietro da Toledo fece aumentare la capienza interna del Castello, permettendo di salvare più volte i Reggini dalle invasioni dei Turchi durante le quali il castello fu usato come prigione. Tra il 1851 e il 1852 il rivellino fu parzialmente demolito.
Durante il periodo borbonico il Castello subì ricostruzioni e demolizioni, vivendo un periodo di decadenza. Nel 1869, dopo essere stato espugnato dai garibaldini(1860),e,con l’avvento del nuovo piano regolatore della città (1869),si prese in considerazione l’idea di demolirlo per realizzare una grande piazza. Ma nel 1892, la Commissione provinciale dei Beni Archeologici decretò una parziale demolizione del Castello con la conservazione delle due torri, poiché “Monumento storico della città”, e 5 anni dopo, (1897), il Castello venne dichiarato monumento nazionale. Ulteriori danneggiamenti furono inflitti al Castello dal terremoto del 1908, tanto che un Decreto Legge del Genio Civile del 1917 lo dichiarava “edificio inutilizzabile”,in seguito, risparmiato alla demolizione, fu adibito a caserma. Infine le demolizioni raggiunsero i 9/10 della struttura iniziale, quando si decise di sacrificare ancora altre parti del Castello per congiungere la via Aschenez con la Via Cimino. Quello che oggi è dunque possibile vedere del castello, sono le due torri cilindriche merlate del periodo aragonese, poste a sud, collegate da una cortina muraria ed un motivo ad archetti ogivali su mensole scandiscono il prospetto esteriore. Al di sopra degli archetti un alta fascia di muratura è interrotta dalle bocche di fuoco. Nella zona nord, una serie di terrazze permettono l’accesso alle torri.
La struttura muraria è mista ed è composta da pietra di varia pezzatura e mattoni di laterizio. Attualmente il Castello è sede di mostre e esposizioni temporanee.
Castello Aragonese (orari a partire dal 31 maggio 2021)
- dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13:00 (ultimo ingresso ore 12:30) e dalle 14:30 alle 19:00 (ultimo ingresso ore 18:30);
- il sabato dalle ore 14:30 alle ore 19:00 (ultimo ingresso ore 18:30).
Ingresso gratuito fino al 23 giugno 2021, in seguito €. 1,00 per i residenti del Comune di Reggio Calabria e €. 2,00 per i non residenti (Delib. n. 49 del 15/03/2021)
Si prevede un numero max di presenze nelle sale espositive di 8 persone:
- previa prenotazione: all'indirizzo email: castelloaragonese@comune.reggio-calabria.it o al recapio telefonico 0965.21392
- senza prenotazione: nominativamente e sino alla concorrenza del limite massimo di accessi previsti
(ult. agg. il 25.08.2021)
THE ARAGONESE CASTLE
Even though the Castle is called “ Aragonese”, data show that the first settlement dates back to around 1027. It was constructed between 536-549 by the Byzantine army, then in 1059 the fort passed into Norman hands, in 1258 to the Swabians, soon after in 1266 to Charles d’Anjou and then to Pietro D’Aragona.
Under the Aragonese dominion, the Castle was considerably extended. It was restored in 1327, then fortified in 1381 on the order of Queen Giovanna I. In 1458 Ferdinando d’Aragona had the fort restored under the guidance of Baccio Pontelli (disciple of Giorgio Martini), adding, to the south, two circular crenelated towers and the adjoining body and, in 1479, building the external ravelin and the moat to the east. In 1539 Pietro da Toledo enlarged the internal capacity of the Castle, thus managing to save the people of Reggio from invasions by the Turks during which the Castle was used as a prison? Between 1851-1852 the ravelin was partially demolished.
During the Bourbon period the Castle underwent reconstruction and demolition, falling into decline. In 1869, after being conquered by the Garibaldini (1860), and with the new urban development plan (1869), its demolition was taken into consideration in order to create a large square. But in 1892 the provincial Commission of Archaeological Heritage decreed the partial demolition of the Castle, conserving the two towers as they were “Historical Monuments in the city”, and 5 years later, (1897), the Castle was declared a national monument. The Castle suffered further damage in the 1908 earthquake, and a Decree by the Civil Engineering Corps in 1917 declared it “unusable”. Spared from demolition, it was turned into a barracks. Finally, only 9/10 of the original structure remained when it was decided to sacrifice other parts of the Castle to connect via Aschenez with Via Cimino.
What can be seen of the Castle today therefore, are the two circular crenelated towers from the Aragonese period to the south, connected by a wall with a pattern of ogival arches on brackets. Above the arches another stretch of wall has openings for cannon.
In the northern part, a series of di terraces give access to the towers. The outer wall is made up of stones varying in size and brick. Today the Castle is used for exhibitions and temporary displays.
Access to the Castle is by booking at the following email:
castelloaragonese@reggiocal.it
or call 0965 21392 from Monday to Friday from 8.30 to 12.30
https://www.facebook.com/Castello-Aragonese-di-Reggio-Calabria-1246226672188291/
(last update 25.08.2021)