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Ass.Culturale Anassilaos Giovani - 40° anniversario della morte di Jan Palach

Uno specifico incontro si terrà presso la Sala di San Giorgio al Corso - Martedì 03 febbraio 2009 alle ore 18:00

 
Ass.Culturale Anassilaos Giovani - "Giovani per la libertà/Dalla Rosa Bianca a Piazza Tian’anmen .."
Nel 40° Anniversario della morte di Jan Palach (16-19 gennaio 1969).

Nota del Presidente Giovanile dell’Anassilaos Tito Tropea 

"Libertà va cercando, ch'è sì cara,
come sa chi per lei vita rifiuta
Tu 'l sai, ché non ti fu per lei amara
in Utica la morte, ove lasciasti
la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara”.

(Dante, Purgatorio Canto I)

Questi versi che Dante dedica a Catone Uticense, morto suicida nel 46 a.C. per non sottomettersi alla tirannia di Cesare, nel I Canto del Purgatorio, affiorano  naturalmente alla memoria quaranta anni dopo il suicidio di Jan Palach e sembrano essere l’ epitaffio più idoneo e più alto ad un gesto estremo, quale è senza dubbio quello di togliersi la vita, con il quale si intende manifestare la propria protesta per la perdita della libertà, un valore che può oggi sembrare scontato ai giovani che ne usano, e talora, anche ne abusano, ma che tale non è sempre stato se nella civile Europa della seconda metà del Novecento e nella bellissima Praga un giovane di ventuno anni, studente di filosofia, come ve ne erano tanti nel vecchio Continente  attraversato dalla contestazione  del 1968, avvertì la necessità di darsi fuoco – tra le morti forse la più atroce – per protestare contro l’invasione del suo Paese di cinque mesi prima (20/21 agosto 1969) che aveva posto fine alla cosiddetta  Primavera di Praga.
Aveva scritto nel suo quaderno “Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana…” e mise in atto il suo proposito. Un gesto semplice che richiamava quello di Thich Quang Duc, monaco buddista, che si era dato fuoco in Vietnam, a Saigon, l'11 giugno 1965 seguito poi da altri bonzi. Nel  pomeriggio del 16 gennaio 1969 Jan si portò  in piazza San Venceslao, la più grande e bella piazza della capitale ceca. Fermo ai piedi della scalinata del Museo Nazionale si cosparse il corpo di benzina e si diede  fuoco con un accendino. Morì il 19 gennaio dopo tre giorni di agonia.  Aveva ancora scritto “se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà” . E infatti altri studenti, tra cui l’amico  Jan Zajíc, seguendo il suo esempio si tolsero la vita. Ricordare oggi Jan Palach  significa rendere omaggio a tutti i giovani che si sono battuti e che hanno perso la vita in difesa della libertà politica e religiosa. Dagli studenti cinesi che venti anni fa (aprile-giugno1989) furono massacrati per avere manifestato la loro voglia di libertà nella  piazza Tian'anmen a Pechino,e di cui oggi rimane, simbolo di resistenza non violenta, l’immagine dello sconosciuto  studente che, solo e disarmato,  affronta una colonna di carri armati ai giovani studenti cristiani di Monaco di Baviera (Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf), poco più che ventenni, che sotto il nome di Rosa Bianca dal 1942 al 1943 pubblicarono e distribuirono anche all’interno dell’Università di Monaco opuscoli che invitavano i tedeschi alla resistenza passiva contro la tirannide hitleriana pagando con la morte, mediante decapitazione, la loro sete di libertà.
Nel nome di Jan Palach, degli studenti di Piazza Tian’anmen, di Hans Scholl, Sophie Scholl e dei loro amici, l’Anassilaos Giovani dedicherà uno specifico incontro di approfondimento dal tema "Giovani per la libertà/Dalla Rosa Bianca a Piazza Tian’anmen e oltre" che si terrà martedì 03 febbraio 2009 alle ore 18:00 presso la Sala di San Giorgio al Corso, i giovani dell’Associazione intendono riproporre all’attenzione dei loro coetanei il valore della libertà, un bene da custodire che deve essere difeso giorno dopo giorno, un bene non scontato e non acquisito una volta per tutte  come dimostra purtroppo la storia.
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Ass.Culturale Anassilaos Giovani - 40° anniversario della morte di Jan Palach