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Associazione Culturale Anassilaos - Omaggio ad Aldo Moro

Sabato 29 marzo 2008 alle ore 17:30 presso la "Sala Giuditta Levato" del Consiglio Regionale della Calabria

 
Aldo Moro

Il 30° anniversario della Strage di via Fani (16 marzo 1978) nella quale perirono il maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, l'appuntato Domenico Ricci, e tre agenti della scorta, Raffaele Jozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e dell’assassinio dell’On.le Aldo Moro, il cui corpo fu ritrovato il 09 maggio, sarà al centro di una manifestazione sul tema "Omaggio ad Aldo Moro e agli uomini della sua scorta" promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, con il Patrocinio del Consiglio Regionale della Calabria, che si terrà sabato 29 marzo 2008 alle ore 17:30 presso la "Sala Giuditta Levato" dello stesso Consiglio Regionale con la partecipazione e l’intervento dell’On.le Giuseppe BOVA, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Dr. Franco BRUNO, giornalista Redazione RAI 3 Calabria, del Prof. Saverio DI BELLA, Storico e  Docente presso l’ Università di Messina.
Introdurrà i lavori il Presidente dell’Associazione Anassilaos Stefano Iorfida, mentre il Coordinatore dell’Anassilaos Giovani Tito Tropea porterà il saluto e la riflessione di un giovane nato nove anni dopo gli eventi che segnarono l’Italia nel 1978 e che a quegli eventi si accosta non per averli vissuti e sofferti come milioni di italiani ma per averli conosciuti e appresi attraverso le ricostruzioni dei giornali e delle televisioni. Alla manifestazione sarà presente la figlia dello Statista scomparso Agnese MORO.
Ripercorrere i giorni del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, una delle personalità politiche più significative che il nostro Paese ebbe nella seconda metà del Novecento, significa ripercorrere e rivivere uno dei suoi momenti più tragici. Cinquanta e più giorni di passione che coinvolsero le istituzioni, le forze politiche e sindacali, i cittadini in un  dibattito talora aspro ma di alto spessore civile e morale, dal momento che in gioco era non soltanto la vita di un uomo ma anche  lo Stato di diritto e  i suoi principi. Un dibattito cui partecipò la stessa Chiesa italiana attraverso il suo più alto rappresentante, Papa Paolo VI che il 21 aprile indirizzò agli “uomini delle Brigate Rosse “ una mirabile lettera-appello con la quale intervenne pubblicamente supplicando le BR di liberare il Presidente della Democrazia Cristiana “e vi prego in ginocchio, liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni” e il 13 maggio, in San Giovanni in Laterano, partecipò alla cerimonia funebre accogliendo uno Stato smarrito e confuso e tenendo uno dei discorsi più alti del suo pontificato “E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla Fede nel Cristo, che è la risurrezione e la vita. Per lui, per lui”.
L’omaggio allo statista e agli uomini della sua scorta (carabinieri e agenti della Polizia di Stato) non può prescindere dall’analisi di quanto quegli eventi marcarono e determinarono le successive vicende storico-politiche dell’Italia in un anno che vide a giugno le dimissioni del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, galantuomo e fine giurista, oggetto di una campagna mediatica poi rivelatasi ingiusta e diffamatoria, e la morte, il 6 agosto, del Pontefice provato e stremato dalla tragica scomparsa dell’amico Moro. L’elezione di Sandro Pertini alla Presidenza della Repubblica e, dopo la breve parentesi di Papa Luciani, di Giovanni Paolo II al soglio pontificio, se furono momenti felici, non riuscirono però ad allontanare  la consapevolezza e l’idea che il 1978 sia stato un anno nero per la Repubblica.    

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