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Associazione Culturale Anassilaos - Racconti di Pietroburgo

Venerdi' 11 gennaio alle ore 21:00 presso lo Spazio Cultura Anassilaos di via Rosselli

 

Sarà dedicato ai "Racconti di Pietroburgo" di Gogol  e si terrà venerdì  11  gennaio alle ore 21,00 presso lo Spazio Cultura Anassilaos di via Rosselli
il primo degli Inviti alle Lettura del 2008 promossi dall'Associazione  Culturale Anassilaos  con l'intervento del Dr. Salvatore Saffioti.
Nikolaj Vasilevic Gogol' nacque a Sorotchinci, regione di Poltava, in Ucraina il  20 marzo del 1809  da una famiglia di piccoli possidenti terrieri.  Visse per un certo periodo a San Pietroburgo dove esordì  con  i racconti  le Veglie alla fattoria presso Dikan'ka (1831) seguite nel 1835 da "I racconti di Mirgorod". Nello stesso anno pubblica "Arabeschi", raccolta di saggi e novelle lunghe (tra cui appaiono "La prospettiva Nevskij" e "Diario di un pazzo"),- in seguito
inglobati nei Racconti di Pietroburgo apparsi nel 1842 - e la commedia Il revisore o Ispettore generale (1836), satira grottesca e sarcastica del mondo burocratico del tempo di Nicola I, la cui rappresentazione,  pur ottenendogli un grande  successo,  suscita l'inevitabile, aspra reazione degli ambienti colpiti. Ottenuta una pensione imperiale e il permesso di soggiornare all'estero, Gogol si reca in Europa  e soggiorna lungamente a Roma. Comincia ad elaborare un grandioso affresco della Russia del tempo, le "Anime morte". Nel 1842 aveva pubblicato intanto  un altro racconto, "Il cappotto" (che dopo la sua morte verrà riunito con i precedenti, sotto il titolo di "Racconti di Pietroburgo"). Nello stesso anno torna  a Pietroburgo e pubblica le "Anime morte". A quella data risale anche la commedia minore "Il matrimonio".  Le polemiche suscitate intanto da alcune sue lettere  gli alienano il sostegno dei circoli culturali della capitale e lo inducono ancora una volta a viaggiare per l'Europa e il medio Oriente (si reca anche a Gerusalemme). Di ritorno in Russia lavora, fino alla morte, avvenuta a Mosca il 21 febbraio del 1852, alla seconda parte delle "Anime morte". Gogol è senza dubbio un autore capace di raffigurare con un realismo, non privo di aspetti grotteschi e talora crudeli, la mediocre natura umana . Nella sua opera non manca una componente filantropica filtrata comunque da una attenzione verso il  paradosso e il  del grottesco che lo rende un autore modernissimo.

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