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Associazione Anassilaos - Omaggio ad Antonio Canova

Giovedì 6 Dicembre ore 18:00 presso lo Spazio Cultura di Via Rosselli

 

Con un incontro che si terrà giovedì 6 dicembre alle ore 18:00 presso lo Spazio Cultura in via Rosselli l'Associazione Culturale Anassilaos renderà omaggio ad Antonio Canova nel 250° della nascita con una conversazione di Gloria Oliveti e Stefano Iorfida e la lettura di documenti significativi con la visualizzazione delle più significative sculture del maestro. Antonio Canova, l'ultimo grande artista di fama europea che l'Italia diede al mondo dopo la splendida età rinascimentale e barocca,  nacque il primo novembre del 1757 a Possano. A  Venezia diede inizio al suo apprendistato e scolpì le sue prime opere: Orfeo e Euridice, Dedalo e Icaro e Apollo. Nel 1779 si recò a Roma. Vi  frequentò le scuole di nudo dell'Accademia di Francia e del Museo Capitolino e assorbì in pieno lo spirito della cultura neoclassica che ebbe in Winckelmann il suo teorizzatore. Nella città, allora capitale dello stato pontificio, Canova iniziò la sua attività artistica che in breve tempo ne fece l'artista più apprezzato e ricercato dell'Europa tra la fine del settecento e il decennio napoleonico, un periodo di stravolgimenti politici, militari e culturali da cui emerge nel suo splendore l'arte dell'artista che  ricerca, in mezzo al tumulto della storia, un'oasi di pace e di bellezza.  Nelle sue sculture infatti Canova ricerca la bellezza ideale, quella bellezza senza tempo e incorruttibile che non è possibile ritrovare in natura. Nascono così capolavori assoluti: Amore e Psiche, oggi  al Louvre e poi ancora Ebe, Venere e Adone,  le Tre Grazie. Accanto alla bellezza l'altro tema tipico della cultura neoclassica è quello della morte, che può essere vinta attraverso la memoria dei posteri (pensiamo, solo per fare un esempio, al Carme "DeiSepolcri"; che fu pubblicato nel 1807) e questo spiega l'impegno dell'artista nella realizzazione di alcuni importanti monumenti funerari tra i quali il Monumento di Clemente XIII a San Pietro, il Monumento di Clemente XIV ai Santi Apostoli, il monumento a Vittorio Alfieri  in Santa Croce a Firenze e nel  1798 il Monumento funebre a Maria Cristina d'Austria nella Chiesa di Sant'Agostino a Vienna. Nel 1802 l'artista  venne chiamato a Parigi nel  da Napoleone che gli affidò l'incarico per un suo Busto-ritratto di cui oggi ci restano alcuni calchi in gesso. Successivamente si dedicò alla realizzazione del nudo di Napoleone in figura di Marte pacificatore che non incontrò il favore dell'imperatore. Altre sculture egli dedicò alle principesse napoleoniche. Tra esse Ritratto di Paolina Borghese nelle vesti di Venere vincitrice. Al termine dell'epoca napoleonica Canova ritorna a Roma, dove si occupò, per conto del Papa Pio VII, della restituzione delle opere d'arte trafugate dai francesi. Nell'ultima fase della sua vita l'artista sembra risentire delle prima influenze romantiche, che tra l'altro avevano anche permeato lo stesso neoclassicismo sia in arte che in poesia. Le opere di questo periodo si caricano infatti di una carica emotiva evidenziando un cambiamento nello stile dell'artista: la Maddalena, il Compiano sul Cristo morto , il Monumento Stuart e Venere e Marte, mostrano una sensibilità nuova, piena di un sentimento di malinconia. Antonio Canova  a morì a Venezia nel 1822.

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