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Associazione Culturale Anassilaos - Serate Filosofiche: "All’Ade e ritorno con Orfeo"

Saletta di San Giorgio al Corso - Venerdì 20 marzo 2009 alle ore 21:00

 
Associazione Culturale Anassilaos - Serate Filosofiche: "All’Ade e ritorno con Orfeo"
"All’Ade e ritorno con Orfeo" è il tema di un incontro promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, nell’ambito delle Serate Filosofiche, che si terrà venerdì 20 marzo 2009 alle ore 21:00 presso la Saletta di San Giorgio al Corso con l’intervento del Dr. Arturo Occhiuto e la partecipazione del Laboratorio di Lettura dell’Anassilaos con Katia Aricò, Daniela Pericone, Pino Papasergio, Antonella Postorino, Caterina Scopelliti e Amanda Tympani che leggeranno  testi orfici, brani di Ovidio e Rilke.

Linea Tratteggiata
Orfeo

Orfeo è una figura mitica che nel corso dei millenni ha interessato la letteratura, l’arte figurativa e la musica. Egli rappresenta la poesia e il potere della parola. Il mito lo ha considerato un cantore capace, con il proprio canto, di placare la natura, ammansire le belve, addolcire gli uomini. Quindi egli rappresenta il potere dell’arte, in un periodo in cui la circolazione della cultura avveniva  attraverso la trasmissione orale di fatti ed eventi,  ma nello stesso tempo alla sua figura si collega l’Orfismo, quel complesso movimento religioso che nel corso dei secoli ha costruito una teologia, una cosmologia  e una escatologia. Secondo il mito egli sarebbe nato in Tracia dalla Musa Calliope e da Eagro. La sua figura si collega, da qui  il tema dell’incontro, all’Ade a causa della tragica vicenda amorosa con la ninfa Euridice, la quale   per sfuggire alle attenzioni di  Aristeo, figlio di Apollo, calpestò un serpente, che la uccise col suo morso. Orfeo disperato per la perdita dell’amata discese allora agli inferi incantando Caronte, il terribile nocchiero dell’Ade con la sua musica, placando con essa anche Cerbero, il guardiano dell'Ade, e commuovendo  la stessa regina dell’inferno, Persefone, che colpita dal dolore di Orfeo convinse  Ade, il dio degli inferi e suo sposo, a consentire ad  Euridice di tornare sulla terra a  patto che  Orfeo non si voltasse mai indietro. Ma egli non resistette alla tentazione di guardare l’amata  e si voltò per vedere Euridice che a quel punto scomparve per sempre dal suo sguardo innamorato tornando tra le tenebre della morte. Il senso di mistero che circonda la vita e la morte di Orfeo, la sua discesa all’Ade e il suo ritorno dall’Ade, la complessità dei riferimenti che alla sua figura si connettono, hanno dato vita in Grecia, fin dal VI secolo a.C., allo svilupparsi dell’ Orfismo, uno dei fenomeni religiosi misterici più importanti al cui centro è la concezione dell' anima e della sua necessità di trasmigrare. L'anima, che risiedeva nei cieli, a causa del suo peccato  cade  sulla terra reincarnandosi in un corpo attraverso il quale deve espiare la propria colpa. Con la morte essa trasmigra in un altro corpo oppure, se ha espiato la colpa, torna nel regno dei cieli da cui proviene. Si tratta di una promessa di immortalità e di sopravvivenza dopo la morte in un periodo in cui la religione tradizionale greca, con le sua favole,  non riusciva a placare l’ansia e l’angoscia della morte. Orfeo, pur non avendo potuto salvare Euridice, con le sue qualità,  era stato capace di andare e venire dall’Ade. Era sfuggito insomma alla morte.
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Associazione Culturale Anassilaos - Serate Filosofiche: "All’Ade e ritorno con Orfeo"