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Associazione Culturale Anassilaos - Centenario della nascita dello scrittore Cesare Pavese

Giovedì 7 febbraio 2008 alle ore 21:00 presso lo Spazio Cultura di Via Rosselli

 

“Prima che il gallo canti”  di Cesare Pavese, nel centenario della nascita dello scrittore piemontese (1908-1950) sarà al centro dell’ Invito alla Lettura, promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos che si terrà giovedì 7 febbraio 2008 alle ore 21:00 presso lo Spazio Cultura di Via Rosselli con l’intervento della Prof.ssa Francesca Neri.   Si tratta di un omaggio doveroso ad uno dei più significativi scrittori e poeti del Novecento le cui vicende personali, per un breve volger di mesi, hanno incrociato da vicino la nostra Provincia dato che accusato di antifascismo e arrestato (1935) Pavese venne condannato a tre anni di confino a Brancaleone, dove giunse il 4 agosto dello stesso anno. Così lo scrittore descriverà in una lettera ad un amico la sua vita nel centro calabrese: "Qui i paesani mi hanno accolto umanamente, spiegandomi che, del resto, si tratta di una loro tradizione e che fanno così con tutt
i. Il giorno lo passo "dando volta", leggicchio, ristudio per la terza volta il greco, fumo la pipa, faccio venir notte; ogni volta indignandomi che, con tante invenzioni solenni, il genio italico non abbia ancora escogitato una droga che propini il letargo a volontà, nel mio caso per tre anni. Per tre anni! Studiare è una parola; non si può niente che valga in questa incertezza di vita, se non assaporare in tutte le sue qualità e quantità più luride la noia, il tedio, la seccaggine, la sgonfia, lo spleen e il mal di pancia. Esercito il più squallido dei passatempi. Acchiappo le mosche, traduco dal greco, mi astengo dal guardare il mare, giro i campi, fumo, tengo lo zibaldone, rileggo la corrispondenza dalla patria, serbo un'inutile castità”. A Brancaleone  comincia a tenere quel diario (Zibaldone) che costituirà poi  “Il mestiere di vivere” e chiede la grazia che gli verrà concessa verso la fine del 1936, anno in cui farà ritorno a Torino.  Nato in provincia di Cuneo, figlio di un cancelliere di tribunale, Pavese studia tra il 1915 e il 1926 a Torino prendendo parte al gruppo anti-fascista che scoperto gli costò il confino. Nel capoluogo piemontese frequentò  la facoltà di Lettere e Filosofia dove studiò la letteratura di lingua inglese, i cui autori principali tradusse per numerose case editrici, divenendo in Italia un diffusore di quella letteratura.  Nel 1936 esordisce  con le poesie di "Lavorare stanca" e comincia poco dopo la sua attività di narratore. Poesia e prosa del resto accompagneranno la sua attività artistica e segneranno anche i momenti più difficili e tragici della sua esistenza. La Guerra Mondiale, la Resistenza cui diede un contributo modesto a fronte del sacrificio di tanti amici suoi che persero la vita,  il Dopoguerra e la militanza politica nel PCI, gli attacchi degli stessi compagni, il disagio esistenziale e la depressione acuiti dalla  delusione per la fine del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling - cui dedicò gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi -  appena compensati dalla vittoria al Premio Strega, lo spinsero così al suicidio.  Era il 27 agosto del 1950. Il suo corpo esanime fu trovato a Torino in una camera dell'albergo Roma. “Prima che il gallo canti” - il cui titolo riprende la risposta di Gesù a Pietro che prometteva fedeltà - venne pubblicato nel 1949. Esso si compone di due romanzi, Il carcere, composto nel 1939, e la Casa in collina, composto nel 1947/1949 .«I due romanzi – scrisse Italo Calvino -  han tutt'e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d'un intellettuale in un momento di "scelta" politica, non d'idee, che quelle son date per già scelte, ma d'azione, di presenza».

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Associazione Culturale Anassilaos - Centenario della nascita dello scrittore Cesare Pavese