“Madame Bovary” , il romanzo che consacrò la fama di Gustave Flaubert, procurando all’autore una ingiusta accusa di immoralità, sarà al centro di “Leggere la notte/Invito alla lettura”, la serie di incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos presso il proprio Spazio Cultura (Via Rosselli). L’incontro si terrà venerdì 25 gennaio alle ore 21,00 con l’intervento del Prof. Pino Papasergio, Docente di Lingua e Letteratura francese presso l’Istituto Tecnico “Raffaele Piria”.  Gustave Flaubert , nato a Rouen il  12 dicembre del 1821, può ben a ragione essere  considerato l'iniziatore del realismo nella letteratura francese. Spirito ribelle e anticonformista, grazie anche al padre che esercitava il mestiere chirurgo Flaubert si cimenta in letteratura fin da studente. Iscritto Facoltà di legge di Parigi, a causa dell’epilessia,   lascia gli studi per dedicarsi alla letteratura.  La sua vita esteriore è priva di fatti significativi (a parte una relazione sentimentale con la poetessa Louise Colet presto interrotta). Intensa invece la sua attività creativa che lo porta a creare una serie di capolavori che hanno influenzato la letteratura di tutti i tempi da    L'Éducation Sentimentale (1843-1845), opera che gli consente  una descrizione puntuale della società francese ai tempi di Luigi Filippo alla Tentazione di Sant'Antonio, conclusa solo nel 1874, fino al capolavoro, Madame Bovary. Al centro dell’opera una figura di donna, Emma,   giovane moglie di un medico di provincia, Charles,  stanca della solita vita di Provincia e del marito goffo e incapace, alla ricerca di sensazioni nuove,  abbagliata dal desiderio di  una esistenza brillante e affascinante, romantica e fuori dagli schemi, che la condurrà   al suicidio.  A questa opera, che è anche una analisi spietata della borghesia che si sta affermando in Francia nei diciotto anni del regime orleanista (1830/1848) segue Salammbô racconto ambientato nella antica Cartagine e infine l’incompleto Bouvard et Pécuchet.   Flaubert infatti muore improvvisamente a  Canteleu l’ 8 maggio 1880 per un colpo apoplettico.