Giuseppe De Nava, figlio di Francesco ed Elisabetta DAgostino, nacque a Reggio Calabria il 23 settembre del 1858.
Apparteneva ad una famiglia di cavalieri castigliani che, secondo laraldista Palizzolo Gravina, erano originari della Germania. Lantenato Guttierro De Nava (o Nava) ebbe in dono dal re Alfonso I il Magnanimo, per i servigi resi in Sicilia, il castello di Scilla. Il feudo, che fu mantenuto dai discendenti fino al 1532, fu poi ceduto ai Ruffo conti di Sinopoli. Il De Nava nel 1878, appena ventenne, si laureò in giurisprudenza presso lUniversità di Napoli. Dapprima si dedicò agli studi economici e intraprese la libera professione. Alcuni anni più tardi, dopo aver vinto il concorso nel 1893, divenne referendario del Consiglio di Stato e partecipò a numerose commissioni legislative. Fu Capo di Gabinetto del Ministro dei LL.PP. Giulio Prinetti nel Governo Di Rudinì. Lanno successivo, nel 1897, si candidò per la coalizione liberale nel collegio di Bagnara e fu eletto alla Camera dei Deputati. Lelezione fu annullata per incompatibilità con le funzioni svolte presso il Consiglio di Stato. Ricandidatosi alle suppletive, dopo essersi dimesso dallincarico, fu eletto nuovamente. Si occupò della riforma dellamministrazione statale e dello sviluppo delle vie di comunicazione, non dimenticando mai i problemi di Reggio e della sua provincia. Alle successive elezioni fu sempre eletto con una gran messe di voti. Esponente della destra liberale e convinto sostenitore dei Governi Zanardelli-Giolitti, fu nominato Sottosegretario di Stato nel Governo Sonnino. Presentò il disegno di legge per i provvedimenti a favore della Calabria e, dopo il sisma del 1908, simpegnò per risolvere i gravi problemi di Reggio Calabria e Messina. Nel 1916 fu Ministro dellIndustria, Commercio e Lavoro nel Governo Boselli. Negli anni successivi fu Ministro dei Trasporti nel Governo Orlando, Ministro dei LL.PP. e poi delle Finanze nel Governo Nitti, Ministro del Tesoro durante il Governo Bonomi. Partecipò, quale rappresentante dellesecutivo, a diversi convegni internazionali e alla Conferenza di Pace di Parigi, distinguendosi come uno dei politici più preparati e competenti. Nel 1922, alla vigilia dellavvento del fascismo, fu incaricato dal Re Vittorio Emanuele II di costituire un governo, ma rinunciò al mandato a causa degli insanabili contrasti tra i partiti. Nel 1924 accettò di fare parte della Lista Nazionale, contrassegnata dal fascio littorio, per la XXVII legislatura.
Morì a Roma il 27 febbraio del 1924. Nel testamento olografo, conservato presso il locale Archivio di Stato, si legge:
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Istituisco erede mio fratello Vincenzo
lego e lascio ledificio ad uso di biblioteca esistente in contrada S. Lucia (corrispondente allattuale via Demetrio Tripepi n.9), con lannessa area (limitata dalle mura) con lannesso giardino con palme al piano superiore, alla mia diletta città di Reggio a condizione che accetti di conservare la destinazione a Biblioteca col titolo che ha e che deve rimanere immutato di Biblioteca Pietro De Nava, a ricordo del mio amato fratello Pietro. Il detto edificio sarà consegnato al Comune con tutti i libri, quadri, mobili, vasi, scrittoi, ecc. che vi si contengono e di cui si farà inventario, salvo quelle suppellettili di uso strettamente personale (letto, biancheria, piatti, armadi, ecc.) e carte e lettere personali di cui mio fratello disporrà nel modo che crede migliore. Mi rincresce di non essere in grado di fare di più non avendone i mezzi, per dotare anche la Biblioteca di risorse per lacquisto e incremento di libri
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