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Discorso del Sindaco Giuseppe Falcomatà in occasione della consegna del Cero Votivo

 

Reggio Calabria, Basilica Cattedrale – 15 settembre 2015

Eccellenza reverendissima, Reverendo Capitolo Metropolitano, porgo a voi e al Reverendo Clero di questa Chiesa reggina e bovese l’omaggio filiale della Civica Amministrazione.

Consentitemi di dare voce ai sentimenti di gioia della nostra popolazione per la presenza tra noi delle eccellenze reverendissime Monsignor Francesco Milito Arcivescovo della Diocesi di Oppido Palmi, Monsignor Vittorio Mondello Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Reggio Bova, Monsignor Salvatore Nunnari Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi Cosenza Bisignano, Monsignor Antonio Scopelliti vescovo emerito di Ambatòndrazàka diocesi del Madagascar. Sono gesti che contano molto; essi esaltano la città che va incontro alla madre che ha lasciato il suo eremo e viene a stare per qualche giorno con noi.

La Madonna della Consolazione, attraversando nuovamente la nostra città, ha raccolto nel suo misericordioso manto di madre la domanda di salute, di pace, di prosperità proveniente da un intero popolo che, al suo passaggio, si è scomposto in migliaia di madri, di spose, di giovani, di anziani, ognuno con un “suo” pensiero, ognuno con una sua particolare preghiera, ognuno con una sua pena.

L’Amministrazione Comunale riconferma e rinnova a Voi la sua antica e profonda devozione per la sua Celeste Patrona. Insieme al suo popolo, anche quest’anno, Le siamo andati incontro; come il suo popolo ci siamo preparati all’incontro con Lei, Madre, con intima trepidazione, col cuore colmo di speranza e di sentimenti che parlano di concordia, di unità, di coesione e di comune volontà di servizio dei superiori interessi della città e del suo futuro.

Eccellenza Reverendissima,
con questo stesso stato d’animo, oggi, la Giunta Municipale depone ai piedi del venerato quadro il Cero Votivo, contenitore di certezze, simbolo di una gratitudine che si alimenta di nuove e sempre più commoventi prove d’amore.

Un gesto, questo, attraverso il quale l’Amministrazione Comunale, si inginocchia umilmente ai piedi della Madonna della Consolazione per aprirle il cuore e affidarle due propositi: il primo, essere noi gli artefici della riconciliazione tra Amministratori e amministrati; il secondo, essere noi capaci di conquistare la dignità in quanto Amministratori. Essere cioè degni di tre cose: di attenzione, di fiducia, di stima.
Lo facciamo con la consapevolezza che la nostra città non vedrà più i suoi Amministratori “scendere nel gorgo muti” soltanto se non cesserà di ricordare loro che la loro vita è comunione e che la città si fa con gli altri. È insieme con gli altri che si costruisce una città inclusiva, che alimenta il senso della tradizione attraverso la gentilezza dei costumi e il sentimento dell’ospitalità. Una città che fa dell’accoglienza una ricchezza, perché non dimentica il suo passato, e lo fa grazie allo straordinario lavoro delle associazioni di volontariato e della Protezione Civile, “ero straniero e mi avete accolto”. Una città libera, priva di barriere architettoniche e di pregiudizio, nella quale i diritti degli ultimi non siano ultimi.
È questo il voto che anima, oggi, questo nostro Cero: che il tempo della riconciliazione sia seguito dal tempo della comunione.

Il cuore del nostro popolo ha battiti irregolari. Questa anomalia rende impossibile una vita piena nel presente e oscura ogni progetto per il futuro. La disoccupazione è impressionante e i guasti che produce sono sotto gli occhi di tutti.
L’Amministrazione comunale, seppur tra mille difficoltà, legate alla difficile situazione economica e finanziaria, sta facendo il suo dovere comportandosi come soggetto economico, appaltando lavori pubblici e aprendo i cantieri che restituiranno il decoro perduto alla nostra città. I lavori di riqualificazione del Corso Garibaldi, della Piazza del Duomo, di Piazza Italia, la prosecuzione del Lungomare a nord e a sud della città contribuiranno a far tornare la nostra Reggio “bella” perché è Dio che l’ha creata bella! Mantenerla tale, rispettarla cioè nella sua bellezza, è un dovere per tutti, perché anche così si fa la sua volontà e si da prova del proprio debito di carità.

La nostra città sta scrivendo una nuova pagina della sua storia. È su questa nuova pagina da scrivere che chiediamo che si abbassi lo sguardo della Madonna dell’aiuto, della Vergine della Consolazione. Abbiamo bisogno che questo misericordioso sguardo, ci accompagni nell’opera di riorganizzazione dei servizi pubblici in città: vogliamo renderli più efficienti e allo stesso tempo salvaguardare i lavoratori delle ex società partecipate e dell’Atam, affinché si ponga la parola fine al precariato e alle incertezze che accompagnano il futuro delle famiglie di ognuno di loro.

Perciò chiediamo assistenza e conforto in questa opera di bonifica generale con cui vogliamo investire non solo le strade, l’igiene e i servizi pubblici; ma vogliamo andare ancora più in la, vogliamo spingerci sino alle soglie di quella azione che tende a educare il popolo a comportamenti evoluti e rispettosi delle norme che presiedono al vivere in comune e che consentono, pertanto, una più facile proiezione verso l’avvenire. La raccolta differenziata, in pochi mesi, è passata dall’11 al 24%, un solo punto in più consentirà di evitare sanzioni a carico del Comune e, quindi, dei cittadini. Ma siamo più ambiziosi e vogliamo andare molto oltre queste percentuali.
La Chiesa reggina può essere da esempio per tutti. I suoi parroci, i suoi sacerdoti, che sono educatori e formatori per missione, potranno contribuire molto al conseguimento dell’obiettivo di questa Amministrazione, che vuole rendere i cittadini più responsabili e rispettosi della città.

Tutto questo sarà possibile se questo cero sarà benevolmente accolto.
Sarà possibile riaprire gli asili nido di Archi e di Gebbione, a seguito della avvenuta riapertura, dopo anni, dell’asilo nido del Cedir. Sarà facile completare i lavori già in corso relativi alla messa in sicurezza di alcune delle nostre scuole come la “Lombardo – Radice” di Catona e quelli appena consegnati della scuola “Carducci”.

Sarà facile riavviare i lavori del Nuovo palazzo di Giustizia e completare i lavori della Diga sul Menta per porre fine all’annosa emergenza idrica cittadina; sarà facile realizzare un nuovo sistema di mobilità che ci renda tutti cittadini di Reggio Calabria grazie, ad esempio, alle Aste sul Calopinace, che collegheranno le zone collinari al centro cittadino, e grazie al ponte tra Gallico e Catona.

La nostra città per raggiungere questi traguardi ha bisogno di testimoni d’amore: se questo è il nostro compito, noi promettiamo di essere tali. Faremo la nostra parte e la faremo gioiosamente.

Con l’aiuto della Vergine della Consolazione, sinceramente richiesto, la nostra città sta già riacquistando agli occhi del Paese buona parte del credito e del prestigio smarriti.
La Reggio che ha tenuto per anni nel cassetto i finanziamenti ricevuti, appartiene al passato. La stima e la fiducia guadagnate sul campo dalla sana amministrazione l’hanno resa degna, come nel caso del Decreto Reggio, di nuova fiducia e di nuovi punti di riferimento romani dove possono convergere i nostri problemi più delicati e urgenti.

Eccellenza reverendissima. A Reggio Calabria chi insiste sulla strada della criminalità, della corruzione e del malaffare non ha più diritto di cittadinanza, perché il nostro Municipio non strizza l’occhio a nessuno. Chi vuole perseguire sulla strada delle minacce sta facendo calcoli sbagliati.
Ma la ‘ndrangheta la dobbiamo combattere ogni giorno, senza mai alcun calo di attenzione, e sentiamo di ribadire la nostra vicinanza alla magistratura ed alle FF.OO. per il loro difficile compito quotidiano. E’ anche per questo che ci rivolgiamo alla nostra Madre affinché ci accompagni in questo percorso di costruzione di una città nella quale vada avanti chi conosce qualcosa e non chi conosce qualcuno; una città nella quale ci si avvicini all’Amministrazione Comunale con la volontà di dare senza la pretesa di ricevere.

Consegniamo alla Vergine della Consolazione, il primario bisogno di pace, di lavoro soprattutto per i nostri giovani e di sviluppo della nostra Città Metropolitana, unica del mediterraneo in cui opera un vero e proprio nodo di reti e di trasporti.
Reggio deve avere una sua politica che porti la riqualificazione della rete ferroviaria, stradale, marittima, al ripascimento delle coste, alla prevenzione dal rischio di dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza delle nostre colline, la concreta ambizione di salvare e rilanciare il nostro aeroporto e i nostri porti, l’utilizzo oculato dei fondi comunitari. Una vera e propria rivoluzione culturale e di metodo che risvegli l’orgoglio di preservare la bellezza del nostro patrimonio, storico, artistico, culturale, botanico e archeologico.

Sono maturi i tempi per dar voce a questa nuova speranza: la coesione, cioè, tra tutti gli elementi che formano il tessuto pregiato della nostra società e la classe dirigente, attorno a un progetto che faccia della nostra città una felice realtà in Calabria e nel Mezzogiorno d’Italia.
Quando coloro cui spetta il compito di governo della città, operano in armonia di intenti e rifuggono dalle azioni di disturbo fini a se stesse, i vantaggi per la collettività diventano allora numerosi, quotidiani, autorepellenti e onorano la città con fregi di civiltà e di decoro sociale.

La Madonna della Consolazione, Madre del nostro popolo, interceda per noi affinché la politica torni ad essere da esempio positivo per la comunità che ci onoriamo di rappresentare e affinché si delinei finalmente un futuro di progresso e pace sociale.

Eccellentissimo Pastore di questa Chiesa reggina e bovese,
la Giunta Municipale e l’Amministrazione Comunale Vi rinnovano l’affetto filiale di sempre e Vi ringraziano sentitamente, di cuore, per l’attenzione costante con cui la Chiesa reggina segue l’attività amministrativa, prodiga sempre di incoraggiamenti al fare operoso e progressivo.
La Madonna della Consolazione Vi conservi esempio di equilibrio prezioso per ognuno di noi nelle alterne vicende della vita pubblica e guida spirituale della Diocesi e della città che Vi considera supremo difensore di ogni diritto.
E ciò al grido dei nostri portatori: Viva Maria, ora e sempre.



Giuseppe Falcomatà

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Discorso del Sindaco Giuseppe Falcomatà in occasione della consegna del Cero Votivo