Ass.Culturale Anassilaos - "Dallantifemminismo del manifesto futurista di Marinetti alle donne ..."
Saletta di San Giorgio al Corso - Venerdì 27 marzo 2009 alle ore 21:00
"Dallantifemminismo del manifesto futurista di Marinetti alle donne futuriste"
è il tema della seconda Serata Futurista promossa dallAssociazione Culturale Anassilaos con Katia Aricò, Gloria Oliveti, Daniela Pericone, Antonella Postorino, Caterina Scopelliti, Ileana Sidari, Amanda Tympani, che si terrà venerdì 27 marzo 2009 alle ore 21:00 presso la Saletta di San Giorgio al Corso con unampia Lettura dei Manifesti, dei testi poetici e Letterari delle donne futuriste. Si tratta di un incontro che vuole riscoprire laltra metà del cielo futurista (poetesse, scrittrici, pittrici, scultrici, danzatrici,fotografe e attrici) che partecipò al movimento e sembrava completamente ignorata da Marinetti che, nel manifesto del 20 febbraio 1909, aveva scritto Noi vogliamo glorificare la guerra
e il disprezzo della donna (punto 9), aggiungendo al punto 10 Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. La risposta al fondatore del Futurismo arrivò da Parigi il 25 marzo del 1912, per opera di Valentine de Saint-Point che lancia il Manifesto della Donna futurista e nel 1913 il Manifesto futurista della Lussuria. Il Futurismo in realtà non era antifemminile ma reagiva ad uno stereotipo di donna fatale, che aveva caratterizzato la cultura di fine ottocento. I manifesti femministi di Valentine de Saint-Point infatti si oppongono a tale stereotipo anche se contribuiscono a crearne un altro, quello della donna combattente che stupisce e sconcerta non poco la nostra sensibilità. Scrive nel manifesto del 1912 Basta le donne di cui i soldati devono temere le braccia come fiori intrecciati sulle ginocchia la mattina della partenza"; basta con le donne-infermiere che prolungano allinfinito la debolezza e la vecchiezza, che addomesticano gli uomini per i loro piaceri personali o i loro bisogni materiali!... Basta con la donna piovra del focolare, i cui tentacoli dissanguano gli uomini e anemizzano i bambini; basta con le donne bestialmente innamorate, che svuotano il Desiderio fin della forza di rinnovarsi! E aggiunge niente Femminismo. Il Femminismo è un errore politico. Il Femminismo è un errore cerebrale della donna, un errore che il suo istinto riconoscerà. . Nel manifesto della lussuria (1913), considerata come gesto del creare, giunge a sostenere che la Lussuria è pei conquistatori un tributo che loro è dovuto e scrive Dopo una battaglia nella quale sono morti degli uomini, è normale che i vincitori, selezionati dalla guerra, giungano fino allo stupro, nel paese conquistato per ricreare della vita. Dopo le battaglie i soldati amano le voluttà, in cui si snodano, per rinnovarsi, le loro energie incessantemente assaltanti. Si tratta di posizioni estreme, decadenti ed estetizzanti che soltanto il contesto di esaltazione letteraria che ha fatto loro da cornice può rendere oggi oggetto di analisi. Su un piano molto diverso, meno esagitato e provocatorio, si sono mosse le altre futuriste tra le quali, soprattutto, Benedetta Cappa Marinetti, moglie di Filippo, autrice di romanzi -Le forze umane. Romanzo astratto con sintesi grafiche, Viaggio di Gararà. Romanzo cosmico per il teatro e Astra e il sottomarino (Vita trasognata), che dopo il 1935 si dedicherà alla pittura. LItalia futurista è la rivista che dal 1917 diventa punto di incontro e scontro del Futurismo al femminile. Allinterno di essa si delineano infatti due diverse posizioni, quelle più vicine a Marinetti, con Enif Robert, autrice del romanzo Un ventre di donna e Emma Marpillero autrice delle tavole di parole in libertà di (Silenzio Alba) e di (Campo di Marte e Paesaggio + Forte austriaco) e quelle della cosiddetta pattuglia azzurra che annovera Rosa Rosà. Le futuriste marinettiane attraverso il loro linguaggio forte e provocatorio, ma lontano dagli eccessi della Valentine de Saint-Point, sono impegnate a combattere la società italiana del tempo, che ritiene la donna inferiore alluomo e ad esso assoggettata. Le Azzurre (Maria Ginanni, Irma Valeria, Fulvia Giuliani, Fanny Dini) invece, appaiono poco interessate alle conquiste civili della donna, e sono invece portate verso loccultismo e lirrazionale. E facile notare come anche allinterno del movimento futurista al femminile sono presenti contrapposizioni di carattere etico, sociale ed economico. Al Manifesto della moda femminile futurista di Volt (Vincenzo Fani Ciotti), del 1920 si contrappone la riflessione di Una donna futurista da quasi sette anni, la quale, rileva, come non sia possibile per le donne decise a mantenersi da sole, senza lausilio di un padre o di un marito, curarsi di una moda ricercata e raffinata. Fondamentale, negli anni Trenta, la pubblicazione del Manifesto tecnico dellaeroplastica (1934) che contribuisce a creare una aeropoesia e una aeropittura che vede la partecipazione di numerose poetesse futuriste Elisa Pezzani (Attesa - Impressioni fotografiche), Pina Bocci (Decollaggio), Adele Clelia Gloria (FF.SS. 89 Direttissimo), Laura Serra (Campi Flegrei), Maria Goretti (Poema dellascensore), Dina Cucini (Aeropoema futurista delle torri di Siena), Franca Maria Corneli (LAeropoema futurista dellUmbria), Annaviva (Pioppi in guerra), Gladia Angeli (Notte a Genova), Immacolata Corona (Solfeggio di rondini), Leandra Angelucci Cominazzini (Aeropoesia futurista umbra), Maria Ferrero Gussago (Saluto dellelica allaviatore) e di altrettante pittrici tra le quali, oltre a Benedetta Cappa Marinetti, Adriana Bisi-Fabbri, Rosa Rosà, Ruzena Zatkova, Regina, Gigia Corona, Luce Balla, Lenadra Angelucci, Maria Ferrero Guzzago, Marisa Mori, Magda Falchetto e Barbara (Olga Biglieri Scurto), autrice di vomito dallaereo e laeroporto abbranca laeroplano, esempi di aeropittura. Né va dimenticato il cinema con le realizzazioni di Tina Cordero, autrice con Martina e Oriani del film velocità e la danza con Giannina Censi.
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