Esposizione della scultura marmorea di Eros romano rinvenuta nelle adiacenze della villa Comunale nel 1907.
L'opera appartiene alla Collezione Civica custodita dal Museo Nazionale della Magna Grecia.
Sarà esposta nelle eleganti sale della Pinacoteca Civica sino al 14 marzo 2009.
Eros
Raffigura un amorino alato dormiente con attributi erculei. Il dio, nudo, è addormentato seduto su un masso, coperto dalla pelle di leone, e posa con il piede sinistro sulla faretra. Il capo posa sulle mani congiunte sul ginocchio sinistro. In mezzo alle gambe, sul masso, sale una lucertola (simbolo del mondo infero). Di lato al masso, sul fianco destro, larco, posato al suolo, su quello sinistro, una fiaccola accesa, a far intendere che la scena è notturna.
Eros nella mitologia
Il suo nome compare nei racconti sullorigine delluniverso come figlio di Chaos e di Nyx, a definire la forza di attrazione fra gli elementi, che arrivano così a unirsi e a produrre le diverse forme di vita. Lo si venerava in particolare a Tespie, in Beozia, sotto forma di simulacro fallico. Il mito classico lo propone invece come figlio di Afrodite, generato con Zeus, con Ares o con Ermes, oppure da questultimo con Artemide. Una leggenda di origine poetica, infine, parla di lui come figlio di Iride e del Vento dellOvest. Responsabile delle storie damore più clamorose di tutta lantichità, come quella per cui Medea fu perdutamente presa da Giasone, veniva rappresentato come un bellissimo fanciullo alato, armato di arco e di frecce, che rendevano irresistibile limpulso amoroso per chiunque ne fosse colpito. Un tardo racconto che ebbe molto successo, ne fa lo sposo che la bellissima Psiche non avrebbe mai dovuto vedere in volto.
Misure
Marmo
H. cm. 57 e prof. max. cm. 26,5.
Inv. C. 364
II sec. d.C.
Locandina