Mercoledì 25 e Giovedì 26 Febbraio 2009 - Teatro Comunale "Francesco Cilea" - Ore 21:00
IL FIORE DI CACTUS
di Pierre Barillet & Jean-Pierre Gredy
con Remo Girone e Eleonora Giorgi
Regia
Guglielmo Ferro
Scene
Alessandro Chiti
Costumi
Maurizio Millenotti
Musiche
Mario Nascimbene
Con
Giorgia Trasselli
Guglielmo Guidi
Fabrizio Alessandro
Barbone
Andrea Garinei
Federica Montanelli
e con
Donatella Pompadour
Ulteriori Informazioni:
www.teatrofrancescocilea.it
e-mail :
cultura@reggiocal.it
Tel.: +39 0965.312701 - 0965.895162
Fiore di cactus
Fiore di cactus è una deliziosa commedia di situazioni pazze e malintesi, che molti ricorderanno per la straordinaria interpretazione cinematografica di Walter Matthau, Ingrid Bergman e Goldie Hawn nellomonimo film diretto da Gene Saks nel 1969. La commedia, ormai un classico del teatro leggero, è stata portata in scena in varie edizioni in Italia, ci limitiamo a ricordare le superbe interpretazioni di protagonisti quali Alberto Lupo e Valeria Valeri (nella prima versione italiana della commedia), poi di nuovo della Valeri in coppia con Paolo Ferrari. E la storia di Giuliano Foch, un dentista scapolo ed impenitente playboy, che, per evitare coinvolgimenti eccessivi nelle storie che vive, si inventa una moglie e tre figli. La sua nuova fiamma, una allegra ragazza di nome Tonia, però, tenta il suicidio per amor suo, perciò il nostro protagonista, preso dal rimorso, si sente obbligato a chiederle di sposarlo e le annuncia il suo divorzio dalla moglie, cui seguiranno le loro nozze. Ma i guai non finiscono qui. La ragazza infatti vuole sincerarsi di avere il consenso della presunta ex moglie. Come risolvere questo problema? Al nostro eroe non resta che cercare la complicità della devota infermiera-segretaria Stefania e farle interpretare questo ruolo... Alla fine, dopo un gioco di divertenti equivoci , il castello di bugie crolla e le affinità elettive trionfano: lamore sboccia improvviso e imprevisto proprio come un fiore di cactus. Ad interpretare il ruolo del dongiovanni pentito sarà REMO GIRONE, mentre in quello della infermiera nonchè finta moglie ci sarà ELEONORA GIORGI attrice di provato talento, oltre che di grande fascino. Note di regia Quando un regista si avvicina a un testo come Fiore di cactus viene colto come da una sorta di sindrome di Stendhal, perché entra nelle pieghe di un testo che avvolge in un meccanismo semplice ma perfetto che non finisce mai di affascinare. Si racconta una società, quella dei magnifici anni 60, che ha avuto come punto di riferimento Frank Capra e che spensierata vive lo svolgersi sereno di storie e sentimenti senza dolore. È la generazione di chi viveva nella speranza di un mondo sempre più felice e che poi verrà tradita dalla storia che portò invece un periodo molto difficile e complicato. Credo che per questo motivo il testo di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy sia un testo che apra a un terzo millennio di voglia di vivere, dove la complicatezza non sarà un valore aggiunto e la difficoltà non sarà intelletto, ma dove la semplicità recupererà tutto il suo valore. La semplicità di Marco Aurelio, sinonimo di purezza e mezzo di conoscenza verso il cammino della felicità. In questo progetto Eleonora Giorgi e Remo Girone sono i perfetti alfieri di questavventura: la prima è la donna e lattrice che tutti gli italiani conservano nel loro immaginario, il secondo rappresenta la classe di un uomo che unisce lo charme alla fantasia. Il momento che viviamo così pieno di preoccupazioni e di paure ha bisogno di un po di speranza nel futuro, un futuro di cose semplici, di cose... un futuro pieno di fiori di cactus.
Guglielmo Ferro