Promosso dallAssociazione Anassilaos nel
centenario del terremoto
si terrà martedì 16 dicembre 2008 alle ore 18:00 presso la Sala di San Giorgio al Corso (Ingresso Lungomare) con lintervento del Dr. Francesco Arillotta, Componente della Deputazione di Storia Patria della Calabria,lincontro sul tema
"Testimonianze della presenza di Mons. Emilio Cottafavi a Reggio Calabria
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La Chiesa reggina, che al momento dellevento sismico era priva del suo Pastore, essendo il Cardinale Portanova morto il 25 aprile dello stesso anno, e che perse nel terremoto alcuni dei suoi uomini migliori basti fra tutti il nome di Mons. Cotroneo - si trovò fin da subito a gestire lemergenza grazie alla dedizione e al coraggio del Vicario Capotolare Paolo Dattola e di alcuni sacerdoti che non persero tempo a recare aiuto ai sopravvissuti, cercare di salvare coloro che erano rimasti sotto le macerie, portare ai moribondi il conforto della Comunione e infine, da ultimo, preservare i tesori artistici nelle antiche e venerande chiese danneggiate o distrutte. Ai sacerdoti reggini, ai vescovi che si precipitarono a Reggio Calabria tra essi Mons. Morabito si aggiunsero alcune figure di sacerdoti venuti da fuori come Luigi Orione oppure inviati dalla Santa Sede come Emilio Cottafavi a coordinare la ricostruzione in attesa della nomina del nuovo Arcivescovo che avvenne, come è noto, soltanto nel dicembre 1909. Il Papa Pio X rimase sconvolto dalla tragedia che colpì le città dello Stretto. Al Cardinale Rampulla, amico del Portanova, che gli chiedeva di essere nominato Arcivescovo di Reggio, pare abbia risposto che in quel momento lArcivescovo di Reggio non poteva che essere lo stesso Pontefice. Il Papa inviò quale suo delegato in Diocesi Emilio Cottafavi (1869/1931) di Reggio Emilia che più tardi, dal 1926, fu Vescovo di Tarquinia e Civitavecchia. Una personalità tra le più interessanti del mondo cattolico italiano dei primi decenni del Novecento, impegnato a tradurre nella realtà la Rerum Novarum e sostenitore della nascita del Partito Popolare. Egli giunse a Reggio il 10 gennaio del 1909 e presentandosi a Vicario gli manifestò che il Pontefice desiderava provvedere al ricovero degli orfani e al soccorso degli infermi da trasferire a Roma. Egli visitò in lungo e largo la città e provvide alla distribuzione degli aiuti inviati da Roma con la nave Catalogna (denaro, indumenti, viveri). Egli rimase a Reggio sedici mesi e nellandare via donò a Don Orione la residenza della Commissione Pontificia con la Chiesa di San Prospero in via Reggio Campi.